Black Motel Six «Everything In Its Place» (2016)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
11.11.2016

 

Visualizzazioni:
2938

 

Band:
Black Motel Six
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Titolo:
Everything In Its Place

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Emanuele Calvelli :: Bass;
- Stefano Calabrese :: Vocals;
- Marco Zuzolo :: Guitars;
- Andrea Angelini :: Guitars;
- Alesio Brancati :: Bass;

 

Genere:
Groove Metal

 

Durata:
40' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.09.2016

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
Code7 Distribution
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Plastic Head
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Goodfellas
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Agenzia di Promozione:
Narcotica
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Kick Agency
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Recensione

Seconda uscita in casa dei romani Black Motel Six con il loro nuovissimo “Everything In Its Place”, comprendente dieci tracce nel loro caratteristico groove metal di derivazione americana. Ed in effetti dall’ascolto di questo lavoro il quintetto romano rispecchia forse anche al meglio rispetto al precedente “For a Long Time” la propria personale indole compositiva. Riff dinamici si vanno ad amalgamare con un buon concentrato di batteria capace di ricoprire sonorità in alternanza tra andature moderate e spinte in doppia cassa dall’impatto micidiale; in ogni caso, ciò che caratterizza i brani del lavoro sono indubbiamente le incredibili melodie che si alternano unitamente al quanto più espressivo e caldo cantato concentrato in un insieme che abbraccia, ad orecchio dell’ascoltatore, un timbro vocale misto tra Chris Jericho degli statunitensi Fozzy e Zakk Wylde con in più tutta la sua indistinguibile personalità. “On my Wounds” ci dà il benvenuto alla sua massima potenza, a quanto di più esplosivo può esserci all’interno di in un groove moderno dinamico ed irresistibile; le chitarre si alternano tra loro su melodie e ritmiche irresistibili nei contenuti; a seguire la successiva “Scream” un brano che sin da subito offre quel buon esempio di melodici nel motivo di apertura; l’andatura si concentra con un sound decisamente compatto e avvolgente, non esasperato, ma diretto a colpire facendo la differenza; si passa poi ad “Handful Of Dust” dall’apertura generata da un simpatico riff che poi apre alla divertente ritmica e all’altrettanta melodia, facile da memorizzare; ottima anche l’espressività del cantato; un inizio quasi thrash è quanto ascoltato dalla successiva “F.y.s.o.b.”, altro brano che si rapporta meravigliosamente per la sua ritmica fatta di incredibili alternanze sonore tra chitarre e batteria; è poi la volta di “Landslide Pt. 1 “ e “ Landslide Pt. 2” delle quali ho preferito la seconda per il suo più tecnico e incredibile groove; i due brani in ogni caso sono un vulcano il piena esplosione da ascoltare e riascoltare per apprendere fino in fondo ogni singola sfaccettatura che va a contraddistinguerli. Un nuovo potente riff segna l’inizio di “Through a New Phase”, altro sincronico brano che lascia spettacolarmente trapelare tutta la modernità del sound e l’incredibile energia offerta dalla band; la successiva “Everithing in Its Place” appare in apertura mostrare il lato più sdolcinato della band, impressione che però dura ben poco per il successivo e nuovo impatto sonoro che prende il sopravvento in un continuo crescendo per poi esplodere nella miglior maniera possibile; anche la successiva “Gn’r” e la conclusiva “Shame on You” trascinano con tutta la loro potenza l’ascoltatore nel proprio vortice fatto ancora una volta di incredibili contesti melodici e tanta energia. Un disco che ci conferma ancora una volta l’incredibile potenza di questa band fatta di sound, ritmiche, riff e tutto quanto ci possa essere di moderno al cui vertice brilla quella tanta convinzione che è sempre più rara tra le nuove band.

Track by Track
  1. On my Wounds 80
  2. Scream 75
  3. Handful Of Dust 75
  4. F.y.s.o.b. 80
  5. Landslide Pt. 1 75
  6. Landslide Pt. 2 80
  7. Through a New Phase 75
  8. Everithing in Its Place 80
  9. Gn’r 75
  10. Shame on You 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

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