Bleeding Zero «Pain & Fiction» (2022)

Bleeding Zero «Pain & Fiction» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
16.01.2022

 

Visualizzazioni:
1130

 

Band:
Bleeding Zero
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Titolo:
Pain & Fiction

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Rachele Manfredi - Vocals & Composing;
Claudio Sottili - Bass
Daniele Neri - Drums & Programming

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
58' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.01.2022

 

Etichetta:
Revalve Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Bleeding Zero è il progetto nato nel 2009 dalla mente della cantante Rachele “Olympia” Manfredi (ex-Deuxvolt)e si sviluppa su un genere legato al gothic/symphonic metal, con elementi provenienti anche dal legame con la musica classica. Oltre a ciò, troviamo anche una particolare ricerca a livello di testi e all’evocazione teatrale che viene evidenziata, non a caso ogni canzone narra una storia con emozioni e personaggi ben delineati.

Nel 2015 viene pubblicato l’EP “Scenophiliac” , il quale ottiene da subito un riscontro entusiasmante.
Qualche anno a seguire, “Pain and Fiction” viene alla luce grazie alle idee di Rachele e Tapani Rauha (produzione e masterizzazione, Finlandia), i quali riescono a unire diversi generi e influenze facendoli evolvere e mutare con il procedere dell’ascolto, in modo da stupire chi si troverà l’album tra le mani.
Niente male come premesse direi, quindi immergiamoci nel mondo dei Bleeding Zero.

Un inizio leggermente folk quello che ci riserva Terra nova, la quale ci fa entrare da subito in un contesto fantasy e grintoso.
Life and death of Sybil Vane e Parnassus hanno un sound più accattivante ed intenso, apprezzabile anche il livello tecnico mostrato dalla chitarra, alla quale viene lasciato il giusto e meritato spazio.
Sappho’s Leap si rivela come un brano piuttosto complesso e molto in stile metal sinfonico di stampo scandinavo con uno sviluppo indubbiamente interessante.
Arriviamo a Romanticynicism, la quale personalmente non mi ha convinta molto: potrebbe infatti ricordare qualche brano dei Nightwish dei tempi d’oro, tuttavia risulta confusa e il lavoro svolto dalle tastiere è al limite del disturbante.
In somnium ars clamavit è la ballad che permette a ogni band di mostrare un altro lato della propria musica e, in questo caso, troviamo un perfetto equilibrio tra la voce potente della cantante e il piano che l’accompagna con eleganza e un tocco di classicismo che eleva il risultato finale a qualcosa di veramente speciale.
Ecce ancilla Musae è teatrale ed esplosiva, dinamica rimanendo nel suo essere estrosa; Bliss of the Sea è il perfetto emblema di metal sinfonico nel quale viene evidenziata la voce operistica con una melodia che si pone a tratti in secondo piano, ma questo non va a discapito della song che è piacevole nel suo insieme.
Scenophiliac è sicuramente uno dei pezzi più orecchiabili, soprattutto nel chorus, di tutto l’album; non da meno la dinamica The Seal and the siren, in pieno stile epico sinfonico e con un mood a tratti malinconico, ma anche deciso ed energico.
Altra perla è Saturnine, song che ci rimanda nuovamente al metal sinfonico scandinavo di quindici o vent’anni fa, seppur in chiave più attuale.
A concludere, la introspettiva Quest for myself, delicata al punto giusto.

I Bleeding Zero hanno fatto un lavoro sicuramente interessante a livello tecnico, si percepisce subito l’impegno e lo studio nascosto dietro ogni minuto di musica. Anche l’aspetto più creativo ha un suo impatto sull’ascoltatore, proprio come dicevo inizialmente: ogni canzone ha una sua struttura ed è interpretata in modo tale da farti entrare nella storia e rimanerne affascinato. Tutto questo a volte soddisfa pienamente (Ecce Ancilla Musae), altre volte lascia una sensazione di sovraccarico (Romanticynism), ma alla fine il risultato è stimolante e convincente.
Essendo poi un progetto tutto sommato recente, devo dire che le premesse sono valide e lo stile proposto è coerente.
Un buon disco per chi ha amato e continua ad apprezzare gruppi come Nightwish, Epica e Within Temptation, soprattutto di un pò di anni fa.

Track by Track
  1. Terra Nova 70
  2. Life and death of Sybil Vane 70
  3. Parnassus 70
  4. Sappho’s leap 70
  5. Romanticynicism 55
  6. In somnium Ars clamavit 70
  7. Ecce ancilla Musae 70
  8. Bliss of the sea 70
  9. Scenophiliac 70
  10. The seal and the siren 70
  11. Saturnine 70
  12. Quest for myself 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di reira » pubblicata il 16.01.2022. Articolo letto 1130 volte.

 

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