Bretus «In Onirica» (2012)

Bretus ĞIn Oniricağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
16.04.2013

 

Visualizzazioni:
2239

 

Band:
Bretus
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Titolo:
In Onirica

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ghenes: Low Guitars/Bass
Zagarus: Vox
Faunus: Guitars
Striges: Drums

 

Genere:
Stoner / Doom Metal

 

Durata:
39' 8"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.05.2012

 

Etichetta:
Arx Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Bretus hanno stoffa da vendere: sanno perfettamente cosa sta succedendo intorno a loro, sanno che certe sonorità sono tornate ad essere amate, il doom vecchia scuola, il metal tradizionale, e soprattutto sanno come elaborarlo e come arricchirlo con tocchi personali, non per forza originalissimi, ma pertinenti e inseriti sempre con grande maestria. La base è dunque proprio quella: doom alla maniera dei Candlemass, e non per forza quelli più classici, ma anche quelli degli anni 90, aperti a contaminazioni più moderniste, ma senza perdere la nera traccia dell'occultismo tipica del genere. Oppure si muovono su aperture ai limiti dello stoner più desertico, più metallico e meno fumato, perciò più credibile. Abili anche nell'inserire siparietti acustici d'effetto che alleggeriscono l'intero lavoro e lasciano lo spazio di far sentire un po' di estro chitarristico quasi folk; come a voler richiamare entità oscure degli anni 70 come i Leaf Hound. Atmosfere magiche e arcane vengono sollevate da salutari arpeggi distorti, e da colpi di sintetizzatori tanto sporadici quanto precisamente inseriti. Macigni di chitarre pesanti mosse da onde lisergiche si manifestano in brani come “Escape” e nella magica chiusura finale e strumentale di “The Black Sheep”, in assoluto il pezzo migliore; puntellato di suoni di organo vintage da rituale maledetto, esaltato da momenti acustici di grandissimo impatto, con stacchi al limite della colonna sonora horror da brividi sulla pelle.
Il tutto imbastito senza eccessi di minutaggio insignificante, sette tracce per quaranta minuti ispirati e mai noiosi, registrati come si conviene: chitarre e basso ricchi e corposi, batteria mastodontica e definita. Se avete amato “Dactlys Glomerata”, e vi sciogliete quando sentite anche solo parlare di heavy psy, questo disco vi conquisterà e vi rapirà.

Track by Track
  1. Insomnia 80
  2. The Dawn Bleeds 75
  3. Down In The Hollow 80
  4. Leaves Of Grass 85
  5. Escape 85
  6. Forest Of Pain 85
  7. The Black Sheep 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
81

 

Recensione di June » pubblicata il 16.04.2013. Articolo letto 2239 volte.

 

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