Catechon «Sangue Del Martire» (2023)
Recensione
Recensii anni fa il demo d’esordio dei Catechon dal Veneto, ormai risalente a 9 anni fa, e se devo essere sincero lo trovai un demo carino, ma decisamente acerbo sia a livello di stile che di tematiche. Oggi, dopo importanti cambi di formazione e col solo Morgue cantante rimasto, ritornano con il loro primo full length chiamato “Sangue del martire”, dopo un altro loro secondo Ep.
Orbene: “Sangue del martire” è un disco che spiazza sulle prime proprio perché questa scollatura di sounds che prima affliggeva la band non sembra essere aggiustata, visto che “Arcadia” è un brano black metal d’assalto, diretto e aggressivo con un riffing ispirato, ma che lascia spazio a una successiva “Black winter night’s dream” che suona diversa, molto più atmosferica, corale e con tanto di stacco arpeggiato, per un risultato non diverso da certi Taake. E aggiungeteci pure che i due brani successivi, seppur con diversificazioni sul programma, propongono una simile alternanza stilistica; finora “Sangue del martire” sembra un disco inconsueto, un qualcosa che convince, ma il cui songwriting ha due anime che non comunicano tanto tra di loro. Bisogna aspettare la title track per sentire questa dicotomia assumere senso, visto che proprio qui è dove si uniscono le due anime. Il brano è solenne, maestoso e comunque d’assalto, con una certa impostazione pagan dove la voce di Morgue si fa notare per la grossa espressività vocale, e da qui le cose vanno solo consolidandosi, con una “Red diamond” dall’andamento potente e sullo stile di certe cose dei primi Ragnarok che va a sposarsi bene con “Magister secretum”, molto più epica e quasi romantica, e la conclusione è affidata alla summa compositiva dettata da “Milite ignoto”, il tutto a formare un album la cui personalità compositiva la si nota col passare del tempo, e quindi va preferibilmente ascoltato in un blocco unico, e una buona produzione, dalla chitarra bella roboante in primo piano, guarnisce il tutto.
Non c’è che dire: bel colpo. Devo essere sincero: dai Catechon non m’aspettavo un colpo di coda così convincente, ma “Sangue del martire” è un disco piacevole e cangiante. Se cercate un disco black metal non sperimentale ma comunque neanche stereotipato, “Sangue del martire” dei Catechon è una bella scelta d’acquisto.
Track by Track
- Arcadia 80
- Black winter night's dream 75
- Eredi della stirpe ctonia 75
- Wisdom of the silenus 80
- Sangue del martire 85
- Red diamond 80
- Magister Secretum 85
- Milite ignoto 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
80Recensione di Snarl » pubblicata il 17.08.2023. Articolo letto 558 volte.
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