Daemoniac «Visions of the Nightside» (2024)

Daemoniac «Visions Of The Nightside» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
02.11.2024

Band:
Daemoniac

Titolo:
Visions of the Nightside

Nazione:
Italia

Formazione:
- Max :: Vocals, Bass, Guitars;
- Matt :: Drums;
- Patrik :: Guitars;

Genere:
Swedish Death Metal

Durata:
46' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
12.03.2024

Etichetta:
Xtreem Music

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
Against PR

Recensione

Figli del death metal di impronta svedese anni ’90, i Daemonic, band proveniente da Milano, ritornano oggi sulla scena underground nazionale per presentare le nuove otto tracce del disco “Vision Of The Nightside”, un corposo concentrato che abbraccia la tradizione tra Hypocrisy, Entombed con i più moderni Entrails, Gatecreeper e Mammoth Grinder. Sotto il profilo dell’originalità diciamo che non c’è nulla di nuovo di cui andare fieri in quanto la band offre in linea generale il prosieguo con cui abbiamo già avuto modo di confrontarci con il precedente “Dwellers Of Apocalypse”. Il gutturale growling è di ingente e spettacolare effetto grazie anche all’ottima produzione e registrazione del disco uscita direttamente dai Sunlight Studios di Stoccolma. Ordunque un clima a tutti gli effetti che ci catapulta all’apice dello splendore di questo genere micidiale destinato ovviamente ai non deboli di cuore; tra le fila della band, apporta il proprio contributo come guest, il chitarrista Patrik Fernlund degli svedesi Goremund, band di enorme eco negli anni ’90 durante l’evoluzione del genere. Le tracce si susseguono in maniera vigorosa ed incessante tra compattezza del sound tipicamente impostato per l’occasione come un tempo e a dare il migliore contributo al platter sono “Into Damnation” per potente e coesa forza distruttiva che la caratterizza; da ricordare anche “War in Heaven” per il drumming serrato e incessante; ma ancora la tenebrosa e oscura “Fall From Grace”, disposta in un generoso mid tempo tutto da assaporare che ci conduce alla successiva “The God’s Fault” forte di un buon refrain che spezza l’ incessante e corposa ritmica; chiude poi “Lord Of The Nightside” altra buona prova della band. Un disco che come detto sotto un profilo di originalità non ha praticamente nulla di innovativo, ma se cercate qualcosa che di moderno che ripercorre nella maniera migliore il death metal scandinavo anni ’90 siete sul posto giusto.