Dark Moor «Ars Musica» (2013)

Dark Moor ŤArs Musicať | MetalWave.it Recensioni Autore:
Digprog »

 

Recensione Pubblicata il:
09.09.2013

 

Visualizzazioni:
1637

 

Band:
Dark Moor
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Titolo:
Ars Musica

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Alfred Romero :: Vocals
Mario Garcia :: Bass
Enrik Garcia :: Guitar
Roberto Cappa :: Drums

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
54' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.06.2013

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Per celebrare i loro primi vent’anni d’attività come band, gli iberici Dark Moor pubblicano “Ars Music”, il loro nono album studio di una carriera lunga e sino a oggi trionfale. A differenza del recente passato, caratterizzato da sonorità puramente power e symphonic metal, il quartetto madrileno va a “smussare gli spigoli” ai loro pezzi, puntando su composizioni meno aggressive e virando su soluzioni melodiche inedite al loro repertorio. Insomma, questo disco è una completa novità per gli estimatori di questo gruppo, che ha le potenzialità di disilludere come quella di stupire. Passando alle tracce, il disco si apre con una Overture di matrice sinfonica, che aleggia tra il malinconico e l’epico, e che apre la strada alla pomposa “First Lance Of Spain”, la quale riprende il tema dell’introduzione e lo sviluppa in un metal sinfonico dalla metrica tiratissima, una lunga cavalcata che evidenzia le doti vocali di Alfredo Romero e le spiccate capacità tecniche della band stessa. Dopo l’epica introduzione ci s’imbatte in un qualcosa che non convince, e questo si avverte con “It Is my way”, pezzo sottotono per i Dark Moor, che non arriva per la troppa “mielosità” della melodia. “The Road Again”, invece, nonostante non spicchi il volo, è un pezzo che si lascia ascoltare, un power metal di ottima fattura. Nonostante l’attimo di sbandamento patito dalla band, con “Gara and Jonay” si tocca un po’ il fondo: tipica ballad strappalacrime che mostra un lato dei Dark Moor che non vorremmo mai voluto sentire. Dopo questa seconda empasse, si ritorna a “volare” con “Living In A Nightmare”, brano dall’intro sinfonico (ricorda “Il volo del calabrone” di Brahms), proponendo qualcosa di buono, un atto di follia compositiva che può solo giovare alle nostre orecchie. “El Ultimo Rey” è l’unico pezzo in lingua spagnola, affascinante nella sua atmosfera calda e avvolgente. Il disco si chiude con un trio di composizioni strumentali ed acustiche. Partendo dalla “Spanish Suite (Asturias)”, pezzo strumentale che riprende il tema composto da Albéniz a fine ‘800, si passa per la versione acustica di “The Road Again (Acoustic Version)” riabilita questo pezzo, che mostra tutto il suo vero potenziale. “Living In A Nightmare (Orchestral Version)” chiude la “giostra”, adattamento quasi cinematografico e che ricorda un arrangiamento alla John Williams. Per terminare, definire questo disco un flop sarebbe davvero eccessivo, ista l’esperienza e la tanta tecnica di questi quattro mostri sacri del metal iberico, ma l’altalenarsi di momenti di grande valore musicale (vedi First Lance Of Spain”) a qualcosa di non del tutto riuscito (per esempio “Gara and Jonay”) abbassa inesorabilmente la qualità media di questo coraggioso lavoro.

Track by Track
  1. Intro (Ars Musica) 70
  2. First Lance Of Spain 80
  3. It Is my way 65
  4. The Road Again 70
  5. Together As Ever 65
  6. The City Of Peace 70
  7. Gara and Jonay 60
  8. Living In A Nightmare 70
  9. El Ultimo Rey 75
  10. Saint James Way 60
  11. Spanish Suite (Asturias) 70
  12. The Road Again (Acoustic Version) 75
  13. Living In A Nightmare (Orchestral Version) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Digprog » pubblicata il 09.09.2013. Articolo letto 1637 volte.

 

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