Deceptionist «Initializing Irreversible Process» (2016)

Deceptionist «Initializing Irreversible Process» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.06.2016

 

Visualizzazioni:
1625

 

Band:
Deceptionist
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Titolo:
Initializing Irreversible Process

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Andrea Di Traglia :: vocals;
- Fabio Bartoletti :: guitars;
- Antonio Poletti :: guitars;
- Claudio Testini :: drums;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
33' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.06.2016

 

Etichetta:
Unique Leader Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Earsplit PR
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Recensione

Sotto l’egida dell’etichetta Unique Liquid Record esce l’album d’esordio dei romani Decepitionist intitolato “Inizializing Irreversible Process”, un Death Metal tirato ed estremamente curato sotto il profilo stilistico compositivo, quasi ai limiti del maniacale, tenuto conto della capacità di questa band. In effetti proprio sin dai primissimi momenti si percepisce quella sorta di eccentrica compattezza ed altrettanta maniacalità nei dettagli offerti sia dei riff delle due asce da guerra che delle ritmiche esplosive sparate dalle pelli che in alcuni contesi appaiono essere talvolta più riconducibili ad una drum machine. I dieci brani in sostanza ci offrono un ascolto prevalentemente tirato, forse anche troppo, per poco più di mezz’ora a cui difficilmente si assiste a contesti sonori ritmicamente sotto tensione; virtuosi i lead solo ed ottima la proposta dell’esecuzione in growl danno quella giusta dose di aggressività che va ad unificarsi all’inaudita potenza ritmica. Talvolta però il troppo storpia e sinceramente ad avviso di chi scrive la parte della batteria appare sin troppo esasperata al punto da assorbire in alcuni contesti anche la proposizione delle chitarre. In ogni caso, dopo l’intro “It’s Just Began” dai toni robotici e futuristici, si passa alla prima vera e propria esplosione sonora “Throught the Veil”, un brano che apre con un riff energico delle chitarre su cui una batteria sin troppo carica rende il tutto troppo compatto offuscando le parti strumentali che risultano essere decisamente poco creative. “Quest for Identity” offe in sostanza una sorta di prosecuzione del primo brano all’interno del quale a fare la differenza è qualche refrain di chitarra in una muraglia sonora compatta come un macigno; l’ascolto segue con “When Humans began to be Machines” brano su cui nuovamente la batteria spinge fin troppo generando un po’ di monotonia sul contesto ritmico mentre le chitarre in definitiva appaiono più creative rispetto ai precedenti brani; il successivo “Final innovation Automatic Time” scaglia nuovamente la mitragliatrice del doppio pedale in maniera sin troppo estremizzata mentre la proposta vocale, sempre decisamente di discreta elevazione, offre una buona prova di sé; un riff anche troppo animoso apre “The Confession”, un brano seguito all’impazzata dalla ritmica della batteria leggermente più placata solo nella fase di esecuzione dei brillanti lead solo; anche il successivo “Irreversible Process” risulta un brano troppo carico di tensione sonora di cui si apprezzano solamente gli splendidi solos; “Sunshine”, “Industrivolutionaction” e il conclusivo “Operator N. 3” non mutano l’assetto descritto precedentemente. Il lavoro potrebbe essere ben fatto se la band non si fosse proiettata troppo nel futuro e nell’estremizzazione di alcuni processi costitutivi dei brani realizzati che alla fine dell’ascolto risultano troppo monotoni e stancanti. Al di la della buona parte growl si apprezzano gli ottimi lead solo ma purtroppo nulla di più a causa della poca fantasia ritmica.

Track by Track
  1. It’s Just Began S.V.
  2. Throught the Veil 60
  3. Quest for Identity 55
  4. When Humans began to be Machines 60
  5. Final innovation Automatic Time 55
  6. The Confession 55
  7. Irreversible Process 55
  8. Sunshine 50
  9. Industrivolutionaction 50
  10. Operator N. 3 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
57

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 12.06.2016. Articolo letto 1625 volte.

 

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