Deinonychus «Insomnia» (2004)

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Heresy »

 

Recensione Pubblicata il:
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3196

 

Band:
Deinonychus
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Titolo:
Insomnia

 

Nazione:
Olanda

 

Formazione:
Marco Kehren - chitarre, basso e voce

 

Genere:

 

Durata:
44' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Deinonychus è la creatura dell'olandese Marco Kehren, che con questo "Insomnia" arriva al suo ben sesto full-length, il secondo pubblicato per la nostrana My Kingdom Music. Il progetto Deinonychus nasce nell'ormai
lontano 1992 come progetto solista black metal, e nel corso degli anni, attraversando vari cambi di etichetta, si è delineato sempre più come un gruppo doom, o meglio oserei dire doom-black. Tra l'altro il nostro Kehren ha anche militato in passato nelle fila dei tedeschi Bethlehem come cantante. "Insomnia" è stato registrato nei romani "Outer Sound studios" di Giuseppe Orlando (da cui devo dire stanno uscendo davvero ottimi prodotti ultimamente!), e Kehren si è avvalso per questo disco della collaborazione dello stesso batterista dei Novembre (qui in doppia veste di musicista e di produttore, indubbiamente ottimo su entrambi i fronti), di Steve Wolz batterista dei Bethlehem e di Alessio Fagrelli il tastierista dei romani Morgana's Kiss.
Che dire, questo è senz'altro un gran disco doom (fondamentalmente), in cui ben tre pezzi superano la durata di dieci minuti; la musica è estremamente torturata e malinconica, ma rimangono parti veloci e tirate e blast-beats, reminiscenze del passato black del gruppo. Il suono massiccio e potente della chitarra a sette corde e del basso a cinque corde devo dire che si sente tutto, e in alcuni tratti mi viene da pensare che non sia facile suonare così lenti pur facendo metal! Gli inserti di tastiera sono rari ma efficacissimi, e riescono a dare al disco atmosfere davvero ossessive e alienanti. La voce è incredibilmente straziata e straziante, e l'approccio vocale di Marco Kehren è piuttosto particolare, usando il growl nelle parti più veloci e gli screams nelle parti più propriamente doom (ascoltare la terza traccia
per credere!), per non parlare poi delle sue capacità vocali che sono davvero mostruose. Si sente parecchio l'influenza dei primi Katatonia del capolavoro "Dance of December Souls", il disco-riferimento assoluto per il doom-black, ma trovo che qui i suoni siano molto migliori, così come ottime sono la produzione e gli arrangiamenti (tutti curati da Kehren... come tutto il resto!). I testi sono un viaggio tra i comportamenti deviati della mente umana, un mix malato in cui si trovano paranoia, insonnia, incubi e chissà quant'altro... Da notare la lunghezza dei titoli dei brani che fa sembrare quelli dei Cradle of filth quasi dei monosillabi! L'artwork è opera di Eric Massicotte, che ha lavorato anche con i Darkthrone.
Sicuramente un disco non per tutti, mi rendo conto che non è facile arrivare alla fine di questi tre quarti d'ora di musica indenni se non si è abituati ad ascoltare il genere, per il carico di dolore e di oscurità che questo disco condensa in sè. Varrebbe la pena tentare, anche solo per il fatto che in questo mondo fatto di produzioni di plastica, di suoni finti e di dischi fatti con la fotocopiatrice, esistono per fortuna ancora dischi come questo che riescono a toccare le corde più nascoste nell'animo dell'ascoltatore!
Non metto il massimo dei voti solo perché non è il massimo assoluto dell'originalità (pur se l'approccio di Kehren è molto personale).

Track by Track
  1. Nightfall guides insomnia to be an everlasting mental torture, with this being the consequence 85
  2. We have uncovered a question and now we must unearth the answer 90
  3. To diagnose the fortunes of paranoia consuming consciousness and sanity 90
  4. Long I feared that my sins would return to visit me, and the cost is more than I can bear 80
  5. Reasons to open your eyelids and awake the apocalypse Iris is telling you 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
87

 

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