Desert Twelve «Desert Twelve» (2022)
Desert Twelve
Titolo:
Desert Twelve
Nazione:
Italia
Formazione:
Gabriele Finotti :: electric guitar, acoustic guitar,
Roland Jupiter 6, harmonica, flute, percussion
Vittoria Ipri :: vocals
Gabriele Gnecchi :: drums, percussion
Alex Viti :: bass, fretless bass, guitar
Genere:
Hard Rock
Durata:
43' 45"
Formato:
CD
Recensione
Permettetemi di iniziare questa recensione con un punto di vista personale: fare rock è difficile, perché tutti i componenti del gruppo devono avere carisma, capacità ed essere ben integrati nel contesto musicale, e basta solo qualcosa di non perfettamente allineato a sabotare il risultato. A volte rendendolo inutile, altre volte (come qui) neutralizzandone in parte il risultato.
È questo il caso del debut album dei Desert Twelve da Piacenza, una band capitanata da Gabriele Finotti, musicista con esperienza sin dagli anni 90, e in effetti che il nostro ha grinta e stoffa si sente, poiché nei quasi tre quarti d’ora di questo “Desert twelve” la chitarra snocciola riffs con perizia e esperienza, fatti da un musicista che sa come mordere e rendere interessante il brano, coadiuvato da una sezione ritmica che pur non facendo sfracelli, comunque funziona. Ciò che purtroppo secondo me è meno riuscito e mina il risultato del disco è dato da una produzione alquanto inoffensiva (Evidente in brani come “Everyone against”) e dalla voce della pur brava cantante Vittoria. Per intenderci, Vittoria canta bene, ma più volte durante l’ascolto dei brani non sembra osare, limitandosi a delle linee vocali che suonano ok ma niente di più, e altre volte non cantando dove invece per me poteva, ma soprattutto la sua voce suadente sembra molto più adatta per sonorità distese e quasi psichedeliche come nel brano di chiusura, suonando invece quasi innocua nel resto dei brani, tra cui le strofe della già citata “Everyone against”. Certo, la qualità delle composizioni rimane, come evidenziato dai riffs della seconda, terza e quinta canzone, e spicca anche l’interessante rifacimento della nota “In the air tonight” di chi sapete voi.
In conclusione, il primo sforzo discografico dei Desert Twelve poteva essere un disco ottimo, ma alcune cose da sistemare come la produzione e la timbrica vocale, oltre alla strana scelta di una opener di 11 minuti e mezzo lunga e sperimentale, rendono questo disco qualcosa di semplicemente non male. Agli amanti del rock consiglio comunque di dargli un ascolto, e chissà che in futuro i Desert Twelve non trovano la quadratura del cerchio e ci proporranno una mina di album, ma per ora il primo sforzo è solo “non male”.
Track by Track
- Your cold cold desert heart 70
- The keeper of the space time cage 70
- Everyone against 70
- In the air tonight (Phil Collins cover) S.V.
- Mother simulacrum 70
- Desert kiss 70
- Butterfly snake 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 75
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl » pubblicata il 15.10.2023. Articolo letto 484 volte.
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