Dexter Ward «Rendezvous With Destiny» (2016)
Recensione
I Dexter Ward, band greca di formazione ma un tantino internazionalizzata per la presenza dietro le file del cantante italiano M. Concoreggi, presenta questo secondo lavoro dopo un full lenght datato 2011 ed un Ep del 2010, con una certa personalità e convinzione che ben trasuda, al di là di tutto, da questi nove brani di matrice heavy metal. Mettendo da parte originalità e relative attrazioni sonore, la band incentra il proprio operato su contesti appartenenti al vecchio metal anni ’80 prevalentemente influenzato dalla scena americana sia nell’ambito power che epic. Sotto il profilo compositivo i brani risultano ben dinamizzati ritmicamente oltre che sotto il profilo melodico anche nell’ambito dei rari passaggi un po’ hard; le chitarre ben affrontano i passi sia epici che melodici con estrema padronanza, come anche la batteria, sempre prudente e caparbia nell’esecuzione. Trai i migliori brani del platter spicca “These Metal Wings”, per la sua melodia e il dinamismo che la contraddistingue; non male neppure “ Metal for the Light”, anche se l’inizio sembra cullare l’ascoltatore un po’ troppo per la sua pacatezza, ben si riprende nel corso dell’ascolto offrendo una simpatica cavalcata nel puro ed intenso metal; decisamente compatta ed intensa appare “Knights of Jerusalem” che narra delle battaglie crociate sotto il profilo del songwrtiting mentre musicalmente va apprezzata per un certa intensità sonora ulteriormente abbellita dal lavoro in modalità lead delle chitarre; decisamente attraente anche “We Are dexter Ward”, uno dei brani probabilmente più riusciti da ascoltare per le sue brillanti melodie e per il piacevole lavoro delle chitarre; i conclusivi “Ballad of the Green Berets”, dedicata ai marines “berretti verdi” statunitensi protagonisti infelici ma gloriosi della guerra del Vietnam dove anche qui, al di là del contenuto del testo, scritto tra l’altro da un soldato veterano americano, va apprezzata la sinergia strumentale e la potenza del sound; quanto alla conclusiva “Robocop”, con una tematica diametralmente opposta rispetto al suo precedente si rileva quasi piacevole ma non entusiasmante. Un lavoro che tra alti e bassi fa propendere l’ago della bilancia verso la prima direzione proferita; il lavoro convincerà probabilmente con più enfasi gli amanti del puro Heavy Metal rilevandosi nel complesso piacevole in alcuni brani mentre in altri un po’ meno.
Track by Track
- Rendezvous With Destiny 65
- Stone Age Warrior 65
- These Metal Wings 70
- Metal for the Light 65
- Fighting For The Cross 65
- Knights Of Jerusalem 70
- We Are Dexter Ward 75
- Ballad of the Green Berets 70
- Robocop 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Wolverine » pubblicata il 23.07.2016. Articolo letto 1770 volte.
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