Dusk of Delusion «World At War» (2021)
Recensione
Con un metal decisamente propositivo i francesi Desk Of Desolution ci presentano il loro Ep a cinque piste “World At War” con contenuti pastosi e notevoli sia sotto l’aspetto delle idee sia soprattutto nel sound che, pur mantenendosi graffiante, non perde mai la propria vena più melodica. A rendere il tutto ancor più interessante è anche il clean che si mantiene su contesti di tanto in tanto più acerbi ma sempre ben all’altezza della situazione. Riff potenti e compattezza sonora offrono soluzioni potenti a cominciare dalla buona “Slain In The Desert” un brano dalle più diverse andature e forte di un buon ritornello cantato e suonato; meno intensa della prima è poi “So Long Atlas”, altro brano che assume rilievo per l’ottimo sound e per i ritornelli sempre orecchiabili e mai blandi o scontati; l’ascolto prosegue poi con “Stars And Stripes”, un brano impostata un po’ alla Slipknot ma che in definitiva rende apprezzabili i contenuti per l’immancabile determinazione che caratterizza la politica della band; è poi la volta di “Idolatry For Aversion” che indicativamente si mantiene sulle linee del suo predecessore; conclude l’Ep “In The Army Now” brano decisamente moderato nei contenuti e ricchissimo di melodie che non tarda a mettere in evidenza, ancora una volta, i molti pregi e i pochissimi difetti insiti nella natura di questa band.
Track by Track
- Slain In The Desert 75
- So Long Atlas 75
- Stars And Stripes 70
- Idolatry For Aversion 70
- In The Army Now 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
74Recensione di Wolverine » pubblicata il 19.07.2021. Articolo letto 841 volte.
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