Fireground «Fireground» (2021)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
29.04.2021

 

Visualizzazioni:
1487

 

Band:
Fireground
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Titolo:
Fireground

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Bass Guitar :: Fabrizio Sensini;
- Drums, Backing Vocals :: Enrico Imparato;
- Guitar, Backing Vocals :: Rorberto Vagnoni;

 

Genere:
Alternative Rock

 

Durata:
34' 20"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
16.04.2021

 

Etichetta:
Vrec Music Label
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Distribuzione:
Audioglobe
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Agenzia di Promozione:
Davvero Comunicazione
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Recensione

L’alternative rock proposto dai debuttanti Fireground piace e ci convince non tanto per quanto potrebbe essere di incoraggiamento di fronte all’uscita del primo album, ma nel caso in questione per la forza e la grinta che il trio trasmette attraverso l’ascolto delle nove tracce del loro omonimo disco. Al di là di idee buone e d’effetto, a convincere è la forte linea melodica che invade ogni brano e che rende attraente il contenuto del lavoro, forse per quei richiami quasi incondizionati a Foo Fighter, Coldplay e Smashing Pumpkins capaci di dare quel tocco e quella vena più irruenta ma forse anche per l’effetto trasmetto dal magico clean, espressivo e amabile che riesce a far riflettere l’ascoltatore sulle numerose tematiche affrontate. Ottima la linea della produzione in cui emergere al meglio un certo new wave che convoglia in linee armoniche d’eccellenza e che non lasciano mai naufragare il lavoro tra ipotetiche falde o colpi bassi. Le tracce si rincorrono l’una con l’altra per offrire costanti emozioni tra l’opener “Hang on 2 U” oppure i ritornelli melodici in clean di “Aphrodite”, ma ancora la forza coinvolgente di “Carry On” e la forza di “Worm” quasi un po’ a ricordare i Nickelback; che dire poi dell’incondizionata linea melodica di “Sometimes” e la dolcezza delle note di “Take It Slow” dove a prevalere è pur sempre un certo sentimentalismo tra una nota e l’altra che portano poi ad inasprire, allegoricamente parlando, i toni con “Land”, un brano molto più aggressivo nel sound e forte di ottime iniziative protese a farsi ancora una volta ammirare fino a raggiungere la conclusiva “The Wave”, una ballad semiacustica che mai perde quella linea di confine che segna la voglia di rompere gli schemi con dolcezza, pacatezza ma allo stesso tempo con capacità e passione. Un ottimo debutto che pone la band, a parere di scrive, tra le migliori del genere made in Italy.

Track by Track
  1. Hang on 2 U 85
  2. Aphrodite (Darkest Lies) 85
  3. Don't Say A Word 85
  4. Carry On 85
  5. Worm 80
  6. Sometimes 85
  7. Take It Slow 80
  8. Land 80
  9. The Wave 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 29.04.2021. Articolo letto 1487 volte.

 

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