Flashback of Anger «Off With My Heart» (2006)

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Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2220

 

Band:
Flashback of Anger
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Titolo:
Off With My Heart

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio Gori: Voce e Tastiere
Giulio Cercato:Chitarra Solista
Matteo Bonini: Chitarra Ritmica
Francesco Masini: Basso
Antonio Sigismondi: Batteria
Emanuele Giorgietti: Tasiere (dal vivo)

 

Genere:

 

Durata:
20' 58"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

I Flashback of Anger sono un gruppo fiorentino formatosi nel 2003 che ha realizzato nel 2004 un EP autoprodotto “Panta Rei” e che si presenta dunque qui, nonostante la giovanissima età dei componenti, già alla seconda prova su CD. La prima cosa che mi ha colpito leggendo la biografia allegatami è la definizione che i ragazzi danno della propria musica: Power Melodic Metal. Mah…io la biografia l’ ho letta dopo aver ascoltato parecchie volte questo “Off With my Hearth” e sinceramente la definizione che darei per la musica dei 6 giovani è decisamente Prog Metal. Certo, siamo abbastanza distanti dal canone imperante nel prog nel nostro Paese, ossia dai Dream Theater, ma a me il primo gruppo che è venuto in mente ascoltando i Flashback of Anger sono stati altri mostri sacri del genere: gli Shadow Gallery. Nella musica dei Flashback of Anger la tecnica è sempre a livelli di guardia: riff, strutture e cambi di atmosfera sono articolati e numerosi così come le divagazioni strumentali. Non viene però mai persa di vista la forma canzone e costante è la ricerca di quelle hooklines che rendono memorizzabili e cantabili i pezzi, esattamente come accade nella band di Carl Cadden-James. Ora, leggendo la bio e dando un occhio al sito non ho trovato alcun riferimento alla succitata band, né tra le preferenze né tra le ispirazioni, e sarebbe una cosa veramente singolare se la band fiorentina fosse arrivata a un risultato tanto simile stilisticamente agli Shadow senza averli nemmeno sentiti (cosa poi non così improbabile data la scarsa fortuna che gli americani riscuotono nel nostro Paese). Questa non è una critica, avercene di band così, è solo per inquadrare la proposta musicale contenuta in questo Off my Heart. Stiamo dunque in quel Prog abbastanza “lineare” che si posiziona tra Shadow Gallery e Symphony-X. Ma veniamo alla descrizione vera e propria dell’EP. L’ artwork è abbastanza curato, sognante e “classico” allo stesso tempo, in linea col contenuto del CD. CD che si apre con “Time Can Answer”, up-tempo che si apre subito con quei duetti chitarra-tastiera che si trovano spesso qua e là nel corso dell’EP, fa il suo ingresso poi la voce che si assesta tu tonalità alte, cristallina e squillante, tessendo belle melodie sulla strofa per aprirsi in un ritornello arioso e cantabile. Poi è il momento strumentale con un bel solo di piano. I toni si smorzano in una parte lenta con voce e piano che la fanno da padrone per sfociare in una parte corale un po’ operistica. Operistico anche il piccolo solo a mo di clavicembalo. Si torna al bel ritornello, con un’azzeccata modulazione vocale su toni più bassi e si chiude. Bel pezzo, il più beve e diretto dell’ EP. “Off With my Heart” si apre con voce e piano ed espolde poi in una altro up- tempo dalle ritmiche intricate dove la voce, stavolta su tonalità più basse ed espressive, pennella di nuovo melodie ficcanti. Il ritornello qui è piacevole ma non efficace come nella song precedente. Molto buono l’uso dei cori e delle voci “doppiate”. Stacco che direi jazz-fusion dove chitarra ma soprattutto basso e pianoforte fanno bella mostra di sé. Pezzo lento che riprende l’intro e reprise di ritornello. La chiusura dell’ EP è affidata a “Splinders of Life”. Siamo sempre su velocità medio alte, e qui la voce si sporca un po’, si fa più espressiva ricordandomi molto Mike Baker. Bridge effettato e ritornello. Qui il mood è un po’ malinconico, quasi epico. Nella parte strumentale chitarristi e tastierista si sfogano in soli a mille, sovrapponendosi e intrecciandosi amabilmente. Break lento e si ripete la prima sezione della song. Bella, la migliore del lotto. Nota biografica; la musica delle song è firmata dal cantante tastierista, mentre i testi sono opera di Alberto Amadori, che per quanto ne so non è un membro della band. L’Ep gode di un suono e di un mixing che è praticamente professionale, così come di ottimo livello è la prova della band esente da errori o imperfezioni. La tecnica dei Flashback of Anger è molto buona, addirittura eccezionale se si butta un occhio ai dati anagrafici, come richiesto dal genere. Tutti svolgono il proprio compito con perizia e nessuno spicca tra glia altri in un gruppo dove il livello medio è decisamente alto. Il songwriting è buono, le sole parti che potrebbero essere migliorate a questo livello sono a parer mio quelle vocali lente, non sempre coinvolgenti come potrebbero. Si tratta comunque di cercare il pelo nell’uovo. La verità e che i Flashback of Anger ci regalano tre pezzi, per la durata di circa venti minuti, di buona musica. Ben scritta e prodotta e molto ben eseguita. Musica che piacerà sia a chi si ciba di Prog che a quelli che odiano lunghe e intricate suite e canzoni in 7/8 con il metronomo che sballa ogni 2 misure. Un consiglio per tutti:dategli un ascolto. L’originalità non è il punto forte, ma sarebbe stato chiedere veramente troppo. Quella e la personalità verranno fuori maggiormente col tempo, non ne dubito. A questo punto non vedo l’ora di sentire al più presto una prova sulla lunga distanza per dare un giudizio più completo e vedere se qualche etichetta ha l’intelligenza di investire su questi giovani.

Track by Track
  1. Time Can Answer 80
  2. Off With My Heart 75
  3. Splinters Of Life 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
80

 

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