Ghouls 'N Ghosts «Delete» (2011)

Ghouls 'n Ghosts ĞDeleteğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1405

 

Band:
Ghouls 'N Ghosts

 

Titolo:
Delete

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Roberta Di Stasio - vocals
Filippo Calcerano - guitar, vocals
Federico Bardzki - bass, vocals
Francesco Donati - drums

 

Genere:

 

Durata:
18' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mai mi sarei aspettato questo tipo di sound da una band che cita il famoso videogioco Ghouls 'n Ghosts; con un nome così sembrerebbe plausibile suonare death metal, gore, horror, o giù di li. Ma evidentemente la band non la pensa così ed infatti abbiamo tra le mani un lavoro con un suono più umano, realistico, per niente orrorifico e ancor meno fantastico (nel senso del genere), ma non per questo freddo; anzi, ricco di emozioni malinconiche e riflessive.
A dirla tutta qui non c'è neppure del metal vero e proprio, bensì un rock robusto, talvolta anche rumoroso, con passaggi molto ricercati e ricco di variazioni. Mi è difficile trovare delle band per fare un paragone, ma credo che citando l'etichetta K-Scope e le relative band potete farvi un'idea; soprattutto in certi momenti ho sentito chiaramente, se non loro, di sicuro le medesime influenze che animano gli ultimi Anathema: spoken word, chitarre liquide e atmosfere soffici, unite però ad aperture potenti, chitarre anche cupamente metalliche e a ritmi più ricercati ed in primo piano.
Un aspetto notevole, come suggerisce la band stessa, è il buon equilibrio tra gli strumenti e la voce, nessuno tende a prevalere, creando invece un sound pieno e arrangiato con cura. Ricercata ed essenziale la sezione ritmica, in grado di reggere tutto con eleganza sia nei momenti più atmosferici, sia nelle parti più roboanti.
Nell'equilibrio tra le parti più ruvide e più delicate il mio voto va a queste ultime, gestite con molta più passione; emblematico in questo caso la traccia più lunga dell'Ep, “Aramaic”, che rappresenta il vertice di questo lavoro. La sua preziosa apertura crepuscolare avvolge in uno strano tepore fuori dal tempo, combinando momenti deliziosamente acustici, divagazioni chitarristiche tipiche dei Pink Floyd maturi (post Syd), con delle potenti aperture rock, orecchiabili, ma mai ruffiane o melense. Si esprimono così bene che neppure la produzione sonora, pulita, certo, ma non abbastanza ricca di sfumature, riesce a fermare la loro comunicazione. L'unica cosa di cui resta da rammaricarsi è che la cantante abbia appena lasciato la band, quindi non si sa quando potremo ascoltare nuovo materiale. Demoni e fantasmi, qui, significa introspezione.

Track by Track
  1. 8 65
  2. The Equalizer 75
  3. Aramaic 80
  4. Papadopulos 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
71

 

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