Give Us Barabba «Sadomasokissme» (2017)

Give Us Barabba «Sadomasokissme» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.07.2017

 

Visualizzazioni:
2688

 

Band:
Give Us Barabba
[MetalWave] Invia una email a Give Us Barabba [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Give Us Barabba [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Give Us Barabba [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Give Us Barabba [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Give Us Barabba

 

Titolo:
Sadomasokissme

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Numa :: vocals, sax and sitar
Andrea Tiengo :: rhythm, lead guitar, back vocals
Osvaldo Indriolo :: piano, synth
Ivan Squarcina :: bass, back vocals
Girolamo Bennici :: drums
Gabriele Valentini :: rhythm, lead guitar

 

Genere:
Avant-garde / Regressive Metal

 

Durata:
42' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.02.2017

 

Etichetta:
Alma Music

 

Distribuzione:
o2digitale

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ricordo benissimo di aver recensito circa un anno fa il primo full dei Veneziani Give us Barabba, non molto per la proposta musicale quanto piuttosto per l’anomala impressione che mi fece: tre brani iniziali belli e fatti da musicisti più che abili e poi il nulla, tra brani molto incolori, trashate, divagazioni e altri fronzoli che rendevano il resto dell’album qualcosa di buttato là e lasciato a sé stesso.
Bene: con “Sadomasokissme” il discorso perlopiù si ripete, incredibile ma vero. “Sadomasokissme” infatti è un album che, escluso l’intro, mi piace nelle prime 4 canzoni, dove effettivamente i GuB suonano musica: un buon rock dal rimarcabile tasso tecnico e con varie influenze, specialmente funky. La title track e la terza canzone infatti ci colpiscono proprio per questo stile variegato e complesso ma comunque funzionante, con fiati e molte tastiere a reggere tutto e con tutti gli strumenti ben amalgamati. Non è niente di metal, ma il risultato è comunque positivo, così come il discorso è positivo nella quarta canzone dal ritornello più cantabile e nella quinta canzone, più blues. Finora, come in passato, il disco mi stava piacendo parecchio nonostante qualche titolo scoraggiante e i testi in inglese (scelta secondo me sbagliata visto che il mercato per questa band è più che altro in Italia, quindi tanto vale fare i testi in Italiano), e davvero stavo per fare i salti di gioia. Senonché, sempre come in passato, tutto viene a mancare a un certo punto. Dopo una sesta canzone meno riuscita infatti si ritorna nel nulla più assoluto, dove i GuB ritornano a fare canzoni intrise di trashate, con tutto alla rinfusa e che in generale mi lasciano solo un gran punto interrogativo in testa. A parte infatti la trashata del settimo brano (un intermezzo), perché nell’ottavo brano di colpo i GuB fermano la canzone e cantano “Furia cavallo del west” cantata tipo Hetfield? Perché a metà della stessa canzone c’è la narrazione in italiano di una tizia che cerca un compagno? Perché a metà della nona canzone il brano si ferma ancora e si sente un telefono che squilla e perché poi si coverizza “Ein zwei polizei”? Non lo so. So solo che l’idea può anche fare ridere sulle prime, ma non credo siano cose che vuoi riascoltare di nuovo. Stenderei anche un velo pietoso per il brano pseudo-power finale con Wanna Marchi. A parte il brano davvero anonimo, la domanda è nuovamente “Perché?” e “cosa sto ascoltando?”. Posso anche capire fare un brano parodia di un genere musicale, ma su youtube ce ne sono così tante e non vedo perché per forza sentire questo, e poi perché Wanna Marchi? Ma soprattutto: dove sono andati a finire i GuB della prima metà dell’album?
Insomma: io non ho nulla contro lo humour musicale, adoro ridere, ma non ho capito perché i Give us Barabba fanno così. Ai tempi del primo album pensavo che fossero i soliti che facevano due bei brani, il resto erano tante trashate e per questo avremmo dovuto considerarli i nuovi Elio e le storie tese, ora penso che magari (ho detto Magari) quelle robe nella seconda parte dell’album questi ragazzi le portano da live tipo cabaret, ma se ci possono stare dal vivo come goliardate, sul disco francamente direi proprio di no. Non so se questa mia congettura corrisponde a verità, ma in conclusione i Give us Barabba per me continuano a non durare neanche metà album e nel complesso per me non si riesce ancora a capire di preciso dove vogliano andare a parare. Il giudizio finale non è altro che una media tra i punti forti e quelli deboli di quest’album.

Track by Track
  1. An International Acrobat Reader - Intro S.V.
  2. Sadomasokissme 80
  3. Your Mother Is My Father 80
  4. Drink Wine = Ass Flames 80
  5. My review sax 70
  6. Spider Banana (Phoneutria Nigriventer) 65
  7. Rio 2016 (Brasilian Playboy In Italy) - Intermezzo S.V.
  8. Lollipop Flavoured Horse Steak 50
  9. The Troubled Story Of Boris Becker’s Balls 50
  10. Bambolardo 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 03.07.2017. Articolo letto 2688 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.