Haniwa «Helleven» (2016)

Haniwa «Helleven» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
20.11.2016

 

Visualizzazioni:
2308

 

Band:
Haniwa
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Titolo:
Helleven

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Angelo Colletti :: Guitars;
- David Degl'Innocenti :: Bass, Vocals;
- Mr. Crini :: Drums;

 

Genere:
Modern Metal

 

Durata:
51' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
Qua' Rock Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
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Recensione

A formare gli Haniwa ci pensano tre giovani ragazzi fiorentini che, sulla scorta del proprio intercorso bagaglio personale frutto di esperienze maturate individualmente, decidono, per caso, di confrontarsi per poi unirsi e dare definitivamente la luce a questo “Helleven”, un concept album ricco di aggressività, irruenza e brutalità miscelate in undici brani di metal moderno dove non mancano melodie, suoni ruvidi, ritmiche alternate e precise dal quale inevitabilmente trasuda tra una nota e l’altra la massima espressività e personalità della band. Ciò che indubbiamente colpisce nel corso dell’ascolto di questo lavoro è l’indiscussa vena di aggressività mista al melodico che tra un riff e l’altro offrono una particolare sensazione di completezza e di convincimento al punto da decretare una discreta sinergia tra i componenti. Gli undici brani offrono dunque uno spaccato completo del particolare stile di questa band a cominciare dal primo brano di questo lavoro “No More” caratterizzato da un potente riff che irrompe dopo un’apertura quasi orientaleggiante generando nel contempo elementi melodici che si alternano quasi in un death moderato ma d’effetto; il successivo “At Draggers Down” dall’apertura più pacata rispetto al suo predecessore ma aggressiva nel ritornello che a poco a poco si sviluppa in un crescendo dando nuovamente luogo ad un prepotente conclusivo sviluppo; è poi la volta della successiva “Tomorrow”, un brano questo serrato dall’inizio alla fine dove il trio non si risparmia tra riff energici e ritmiche non appiattite; l’ascolto prosegue poi con “Think This”, che ci ricorda il titolo di un vecchio album del lontano 1989 dei thrashers newyorchesi Toxik, un brano che nella sua semplicità appare dinamico, moderno e coinvolgente; è poi la volta del successivo “Volcano” un ibrido iniziale di thrash e death poi sfociato per il suo incredibile dinamismo in un sound metal moderno carismatico ed appagante nei contenuti; “Tides Of Time” affida la sua apertura ad un intro acustico quasi nebbioso ed oscuro che si rileva poi un incessante quanto adrenalinico scambio tra riff e folli ritmiche di batteria; un riff semplicissimo regge l’impalcatura del robusto “Haniwa”, ricco di personalità e di altrettanta energia sonora, ottimo il lead solo; anche per le successive “Fire Eyes” e “Return to Obscurity” si assiste a quell’alternanza sonora offerta nel primo brano da un’ apertura quasi strutturata su una sorta di grunge moderno mentre il secondo con un’apertura acustica che conduce il tutto ad un metal melodico dai toni cupi diretti e potenti allo stesso tempo; un’aggressività di notevole impatto si ha con il successivo “Suffer”, con le sue andature quasi punk contornate da riff robusti e ritmiche di batteria altrettanto serrate che ci introducono al conclusivo “Helleven” con un ritorno ai suoni rividi che si assistevano nei primissimi brani ma che convincono per il loro incredibile potenziale in grado di coinvolgere chiunque in questo particolarissimo vortice di metal moderno chiamato Haniwa.

Track by Track
  1. No More 70
  2. Daggers Drawn 75
  3. Tomorrow 70
  4. Think This 70
  5. Volcano 75
  6. Tides of Time 75
  7. Haniwa 75
  8. Fire Eyes 70
  9. Return to Obscurity 70
  10. Suffer 75
  11. Helleven 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 20.11.2016. Articolo letto 2308 volte.

 

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