Infernal Angels «Ars Goetia» (2017)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
29.01.2017

 

Visualizzazioni:
1938

 

Band:
Infernal Angels
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Titolo:
Ars Goetia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- XeS :: Vocals;
- Apsychos :: Guitars;
- Nekroshadow :: Guitars;
- Hagen :: Bass;
- Venders :: Drums;

 

Genere:
Black / Death Metal

 

Durata:
49' 34"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.01.2017

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Già sulle scene da diverso tempo e con il solo cantante rimasto dalla formazione originale, i lucani Infernal Angels, dopo aver cambiato nel corso del tempo quasi integralmente al propria line up, presentano il loro quarto album “Ars Goetia”, all’interno del quale riesce ad animare non poco l’ascolto con il suo black metal particolarmente connesso con il nord Europa e non privo di richiami misti tra death e thrash metal. Ritmiche veloci su ronzii di chitarra curati, offrono apparentemente un ascolto completo sotto ogni aspetto reso ancora migliore dall’ottimo scream con tendenze quasi growl capace di comporre scenograficamente un buon spettacolo. I brani, stante una lunghezza media, scorrono in maniera rapida, grazie ad alcune parti generate con contesti più melodici e decelerati che risultano in grado di offrire un migliore apprezzamento dell’interno lavoro. L’apertura dei dieci brani viene affidata a “Amdusias: The Sound Of Hell”, un intro dal sapore horror pronta ad anticipare l’apertura di “Vine: Destroyer Of The World”, un brano all’interno del quale si percepiscono sin da subito le caratteristiche ritmiche del buon black metal fatto di alternanze tra accelerazioni e contesti moderati; segue la successiva “Asmoday: The Impure Archangel”, particolarmente incentrata sul contesto melodico che non delude affatto le aspettative trasmette con il brano d’apertura; è poi la volta di “Purson: Matter And Spirit”, un brano curato e dalle andature particolarmente tirate che nel complesso, pur dando l’apparenza della staticità risultano complessivamente apprezzabili; l’ascolto del brano successivo è affidato a “Bael: The Fire Devour Their Flesh”, dall’apertura decisamente melodica e particolarmente lento, capace di far assaporare tutto il male nella maniera più diretta possibile; non male neanche i successivi “Paimon: The Secret Of Mind”, dall’apertura tribale ma pur sempre ricco di andature dai tratti riconducibili al death metal e “Balam: Under Light And Torment” un brano dai contesti dinamici dove i refrain di chitarra lasciano quella sensazione di potenza unificata all’alternanza delle ritmiche più accelerate; la parte cantata si avvicina ad un growl più caratteristico al death che al black metal; gli ultimi tre brani “Zagan: The Alchemist”, “Belial: The Deceiver “, “ Beleth: Lord Of Chaos And Spirals” si mantengono sulla struttura dei loro precedenti anche se l’ultimo risulta influenzato da contesti quasi doom per la moderatezza ritmica che lo contraddistingue. Un disco che nel complesso, oltre a vedere la partecipazione di guest appartenenti a altre band quali Ecniphias, Frstmoon Eclipse e Snarl dei Black Faith, offre una discreta prova giustificata dalla insussistenza di contesti monotoni e dalla presenza di buoni propositi melodici che in definitiva fanno di questo album un appetibile prodotto.

Track by Track
  1. Amdusias: The Sound Of Hell S.V.
  2. Vine: Destroyer Of The World 75
  3. Asmoday: The Impure Archangel 70
  4. Purson: Matter And Spirit 60
  5. Bael: The Fire Devour Their Flesh 70
  6. Paimon: The Secret Of Mind 70
  7. Balam: Under Light And Torment 75
  8. Zagan: The Alchemist 70
  9. Belial: The Deceiver 70
  10. Beleth: Lord Of Chaos And Spirals Line Up: 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 29.01.2017. Articolo letto 1938 volte.

 

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