Ivory Moon «Lunar Gateway» (2020)

Ivory Moon «Lunar Gateway» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
14.10.2020

 

Visualizzazioni:
1689

 

Band:
Ivory Moon
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Titolo:
Lunar Gateway

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Loretta Venditti – Voices
Patrizio Izzo – Voices
Fabrizio Sclano – Bass
Andrea Campisano – Lead Guitar
Fabrizio Zucchini – Rhythm Guitar
Fabio Bonuglia – Keyboard
Emiliano Cantiano – Drums

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
51' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.10.2020

 

Etichetta:
Volcano Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Volcano Promotion
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Recensione

Gli Ivory Moon nascono nel 2000, due anni dopo viene pubblicato il loro primo cd promozionale, seguito nel 2004 da “On The Edge of Time”.
Verso la fine del 2005, la line up si modifica e nascono nuove idee per la prossima opera, “Human Nature” (2007). A seguire, “Dark Time” (2012) e da lì il tour con i Freedom call. A seguito di un ulteriore cambio di alcuni componenti, la band realizza “Lunar Gateway”, il disco che siamo in procinto di ascoltare e che sembra racchiudere l’essenza rinnovata degli Ivory Moon.
Si parte con Human greed, un buon metal sinfonico con tracce epic, il ritornello è un punto di forza grazie all’intreccio tra due voci e il loro conseguente, ma non scontato, equilibrio.
Here we are possiede una buona energia contaminata da un lieve progressive che ben si amalgama allo stile della band; Man with a face è una sorta di ballad ritmata che permette di assaporare un momento più pacato e malinconico senza comunque cadere nello smielato.
Con Darkside- the angel of the night torniamo a melodie più veloci e accattivanti, ben studiata e godibile fino alla fine; Astaroth rappresenta appieno lo stile del gruppo, la loro cooperazione nel creare un symphonic metal pulito e coerente che soddisfi un pò tutti senza creare plagi.
Breath calma I toni con un sound orecchiabile e soave, il cantato femminile da un tocco di classe non da poco; Blood vampire ha un sapore un pò old school, ma con Lochness - the legend of the lake troviamo in folk che ci permette di entrare in un mondo d’altri tempi, un tocco di fantasy addolcito dalla voce della cantante e dalla chitarra.
The dominion saga mi ha in parte ricordato i Nightwish di parecchi anni addietro, quelli un pò meno commerciali e più spontanei, una traccia ben fatta.
The game of life chiude questo disco intenso e rappresenta la song idonea: epica al punto giusto e con una dinamica vincente che ti fa venire voglia di ascoltare nuovamente tutto dal principio.
Tirando le somme di questo ricco album potrei dirvi che in esso troviamo tutta la maturità e l’esperienza accumulata negli anni da parte della band. Il bilanciamento tra progressive e metal ammiccante al sinfonico è perfetto; non da meno, le due voci protagoniste svolgono un lavoro pulito e preciso, oltremodo appassionato e appassionante.
Mi è piaciuto il ritmo energico alternato a momenti di stacco più soavi ed eleganti, ho trovato positiva la varietà dei brani e la capacità di adattare la musica a dei testi non banali.
Credo che gli Ivory Moon stanno facendo un ulteriore salto di qualità che permetterà loro di scrivere e fare un bel percorso in questo tipo di carriera.
Bravi. Consigliati.

Track by Track
  1. Human Greed 80
  2. Here We Are 80
  3. Man with a Face 80
  4. Darkside-The Angel of the Night 80
  5. Astaroth 80
  6. Breath 80
  7. Blood Vampire 80
  8. Lochness – The Legend of the Lake 80
  9. The Dominion Saga 80
  10. The Game of Life 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
77

 

Recensione di reira » pubblicata il 14.10.2020. Articolo letto 1689 volte.

 

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