Last Rites «Nemesis» (2017)

Last Rites «Nemesis» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
03.03.2018

 

Visualizzazioni:
1838

 

Band:
Last Rites
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Titolo:
Nemesis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Dave :: voice, guitar;
- Bomber :: guitar;
- Laccio :: drums;
- Fens :: bass;

 

Genere:
Thrash-Death Metal

 

Durata:
32' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.08.2017

 

Etichetta:
Masd Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Cr.Art.Music.Lab. Ufficio Stampa
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Recensione

Cattivo non poco questo “Nemesis”, terzo lavoro dei savonesi Last Rites, band sulla scena undergronud nazionale da poco più di vent’anni che celebra l’uscita di questo disco con cinque brani inediti e tre rivisitati. Il sound thrash death richiama in maniera indiscussa la scuola dell’epoca degli esordi di questa band con un tocco di personalità dato dalla pulizia del sound e dalla precisione chirurgica in cui vengono forgiati riff veloci ma anche tecnici con le immancabili ed annesse ritmiche, che fanno addirittura sobbalzare l’ascoltatore in alcuni passaggi maggiormente certosini e splendidamente curati. Ottima anche l’aggressività vocale manifestata in ciascun brano, aspra al punto giusto e d’effetto; dunque andature altalenanti tra che non calano mai di intensità lasciandoci una sensazione di indiscussa completezza. Le emozioni iniziano subito con il tecnicismo offerto dall’opener “Paraxod Of Predestination” il cui riff d’apertura curato nella migliore maniera, dà impulso ad una ritmica non troppo esasperata cui è impossibile non elevare elogi. Maggiormente spinta la successiva “Architecture Of Self Destruction”, un brano che dimostra anche la cura dedicata dalla band nello strutturare al meglio le proprie realizzazioni; tecnico non poco il potentissimo “260486” dall’apertura quasi moderata ma inviperito nella successiva fase realizzata su un thrash tecnico e vario all’interno del quale non mancano ovviamente richiami più diretti al death metal al pari anche del dinamico “Ancient Spirit”; “Fallen Brother” è un brano inedito, incredibile, particolarmente sentito dal quartetto in quanto composto dallo scomparso chitarrista Vic Mazzoni e a lui oggi integralmente dedicato. Non si perde indubbiamente quella vena di potenza e di tecnicismo neanche con il successivo “Human Extinction” la cui potenza ci conduce al successivo “Realm Of Illusion”, altra maratona thrash che merita solamente ripetuti ascolti e pochi commenti; “Soul’s Harvest” offre una soluzione mista tra heavy e thrash dal quale ben emergono gli elementi stilistici degli anni ’80 e 90’ di cui si accennava agli inizi. Un ottimo disco, solo pregi e 0 difetti.

Track by Track
  1. Paraxod Of Predestination 80
  2. Architecture Of Self Destruction 80
  3. 260486 85
  4. Ancient Spirit 80
  5. Fallen Brother 85
  6. Human Extinction 80
  7. Realm Of Illusion 85
  8. Soul’s Harvest 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

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