Lilyum «Glorification Of Death» (2014)

Lilyum «Glorification Of Death» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.11.2014

 

Visualizzazioni:
2637

 

Band:
Lilyum
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Titolo:
Glorification Of Death

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Kosmos Reversum :: Guitars, Percussion, Programming
Lord J. H. Psycho :: Vocals, Guitars, Bass, Keyboards
XeS :: Vocals

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
44' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.09.2014

 

Etichetta:
Naked Lunch Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E insieme ai Nebrus ritorna un’altra delle bands che prediligo nel Black Metal italiano: i Lilyum, band che seguo su metalwave sin dal primo demo e i cui primi due album sono da me totalmente adorati, per poi proseguire con luci ed ombre, a mio avviso. Ma cos’ha di speciale la band di Kosmos Reversum, Lord J.H. Psycho e Xes? Io direi una grezza semplicità che ha sempre contraddistinto questa band, nonché una cangianza di atmosfere all’interno dei brani che rendevano il disco ben composto e coinvolgente, soprattutto quando vanno su un feeling compositivo amaro e old school.
“Glorification of Death” è il quinto album di questa band, ed è composto da 8 tracce più intro e outro di un black metal che nella prima parte tocca soluzioni stilistiche già adottate dai Lilyum stessi in passato, del tipo la buona opener “Christ will fall”, diretta e cattiva all’inizio ma più corale e melodica al centro non lontana da cose tipo “Ultimatum”, anche se “Mater Pestis” è senz’altro la migliore della prima parte, molto convincente, cantabile e che classificherei come un buon incrocio tra qualcosa di “Fear Tension Cold” e “Human void”, da qui in poi, però, i Lilyum mostrano brani più innovativi per i loro standard, con una title track ombrosa e lenta, dal mood quasi dimesso e triste e che esplora ulteriormente il lato più amaro di questa band, che è uno dei miei preferiti. E tutto questo senza togliere nulla a “Veins of stone”, corale e con tastiere, e “Torchbearer...”, più death metal e aggressiva, ma anche associata a parti che mi ricordano gli spettacolari Mourning Soul da Enna, e si conclude con “Necrosis”, che costituisce un attacco diretto tipo “Nothing is mine”, ma più thrash.
Si conclude l’album e i Lilyum ce l’hanno fatta un’altra volta, e risplendono. Se “Nothing is mine” poteva sembrare monodirezionale, se “Crawling in the past” sembrava meno ispirato e se “Human Void” poteva essere un intermezzo un po’ marginale, “Glorification of Death” prende il meglio dei Lilyum del passato, aggiunge molte idee ed elementi e propone ciò che definirei l’album più vario mai fatto da loro e anche il più bilanciato e amalgamato tra le influenze dei membri. Poi certo, ci sono anche qui dei lati negativi come in ogni album dei Lilyum, tipo una qualità sonora che è più o meno la stessa e non la trovo ottimale, una batteria troppo bassa che danneggia “Veins of Stone” che altrimenti era la migliore dell’album, e una mediocre “Dark Holocaust”, che secondo me è troppo simile a “Fear Tension Cold”, un loro brano vecchio e tra i migliori, ma non importa: a me di qualche ombra non m’importa se poi i picchi di luce che ci sono, sparano in alto, come quelli presenti in quest’album.
Per i fans dei Lilyum, l’acquisto dell’album è obbligato visto che lo definirei il più riuscito e il più amalgamato tra le varie influenze dei membri, mentre chi segue il Black Metal e non ancora li conosce sappia che i Lilyum possono anche non essere una band formalmente perfetta, ma l’animo compositivo è davvero grande. Da avere.

Track by Track
  1. Transgressus absconditus – through gateways unseen (Intro) S.V.
  2. Christ will fall 80
  3. Mater Pestis 85
  4. Dark Holocaust 55
  5. Glorification of death 80
  6. Veins of stone 75
  7. Torchbearer of the cadaverous dawn 85
  8. Extinction 70
  9. Necrosis 85
  10. Todessendung 013 (Outro) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 03.11.2014. Articolo letto 2637 volte.

 

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