MYR «Habits» (2016)

Myr «Habits» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
23.04.2016

 

Visualizzazioni:
2602

 

Band:
MYR
[MetalWave] Invia una email a MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di MYR

 

Titolo:
Habits

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Enrico Giannacco :: Vocals, Guitars and Effects;
- Nunzio Sannino :: Lead and Rhythm Guitars, Effects;
- Dario Morgillo :: Keyboards, Piano and Effects;
- Simone D’Alessandri :: 4 strings and 5 strings Bass; Guitar

 

Genere:
Post-Progressive Metal

 

Durata:
45' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.03.2016

 

Etichetta:
Areasonica Records
[MetalWave] Invia una email a Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Areasonica Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
La Suburbana
[MetalWave] Invia una email a La Suburbana [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di La Suburbana

 

Recensione

Questo secondo lavoro dei civitavecchiesi MYR intitolato “Habits” risulta sin dalle prime battute un disco estremamente potente e compatto nei contenuti oltre che dinamico e ricco di accattivanti contesti progressive metal che nulla hanno a che invidiare a band internazionali di pari genere. Indubbiamente il quartetto non ha deluso affatto le aspettative di chi li aveva conosciuti con il loro primo “Days of Convergence” rispettando pienamente quel sound carico di atmosfere anche oscure capaci di colpire l’attenzione dell’ascoltatore anche per le ritmiche delle chitarre sempre complete e taglienti nell’elaborazione dei riff. Ogni brano è a sé, mai ripetitivo e sempre ricco di innovazioni e profili strumentali ritmici assolutamente vivi, tutti da ascoltare ed assaporare sino in fondo; le melodie riescono a colpire sempre l’attenzione dell’ascoltatore grazie alla ricchezza di particolari generati dal synth e unificati all’ottima, già accennata potenza delle due chitarre; la parte cantata in clean, espressiva non poco, ricorda per certi aspetti l’operato di James Labrie, insomma un lavoro completo sotto tutti i profili sia musicali che tecnici. Quanto ai dieci brani proposti il platter apre con “Monster Love”, un brano dall’apertura prettamente cantata in clean dai profili leggermente dark che trovano la successiva e completa espressività del cantante nell’immediato attacco ritmicamente forgiato sia dal sound compatto delle chitarre e dall’altrettanta atmosfera ambient generata dal synth; il successivo “Addiction” apre con un buon refrain di chitarra ottimamente ritmato dalla drum all’interno del quale nuovamente il synth realizza quel contesto ambient progressive dai contenuti estremamente particolari; il successivo “Snake Charme” apre in maniera aggressiva con l’ottima performance delle chitarre che offrono anche nei momenti di alternanza ritmica anche il loro profilo in lead; anche i successivi “Black Sea” e “Envy” si presentano ancora una volta disposti entrambi su base progressive dove a farla da padrone sono ancora una volta l’incredibile espressività della parte cantata e l’avvolgente ritmica; “Aaron & Miriam” apre in maniera quasi malinconica per il sound del pianoforte e la relativa musicalità del synth; il brano nella seconda parte effettua un’alternanza sonora con ritmiche più accese e altre particolarmente moderate e pacate; quanto ad “Habits”, si presenta un brano generato prevalentemente con il synth dove l’ottima interpretazione cantata si rileva eccellente nella parte conclusiva del brano nel corso dell’impeccabile ritmica progressive che conduce sino all’ascolto del conclusivo “The Thrill of Common Life”, dove si assiste ad un lavoro prettamente strumentale dove a tratti compare in modalità assai soffusa la parte cantata. Un lavoro concreto e toccante sotto tutti i profili, la band dimostra attraverso il sound di questo lavoro una incredibile personalità e altrettanta capacità.

Track by Track
  1. Monster Love 75
  2. Addiction 80
  3. Snake Charme 80
  4. Black Sea 75
  5. Envy 75
  6. Aaron & Miriam 80
  7. Of Porn and deception 80
  8. Laramidia 80
  9. Habits 75
  10. The Thrill of Common Life 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 23.04.2016. Articolo letto 2602 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.