Mars Red Sky «The Task Eternal» (2019)
Recensione
Il trio francese dei Mars Red Sky dà alla luce “The Task Eternal”, quarto album della propria carriera musicale inebriandoci nelle proprie caratteristiche soavi, quanto ipnotiche note, derivanti dal un Heavy psychedelic rock anni ’70 deciso e parimenti melodico nei contenuti. La forma heavy rock che caratterizza i contenuti del disco offre una base semplice ma efficace musicalità nella quale il dolce clean, in assetto moderato e piacevole genera una resa rock sempre sobria nei contenuti. Quanto al sound, l’uscita risulta di tanto in tanto ovattata ma spesso diviene nitida per offrire un qualcosa che poi in definitiva risulta ipnotico e richiama l’oramai collaudato stile della band. Gli otto brani, la cui durata si aggira intorno ai cinquanta minuti di ascolto, lasciano ben trapelare un doom preso come riferimento ma lasciano il tutto incentrato su un heavy molto ipnotico. Gli otto brani si sviluppano prevalentemente su linee sonore ad effetto fuzz, forse appena troppo accentuati nella sostanza ma il buon clean pare sempre risolutivo in ogni traccia proposta proprio per la propria personalità e semplicità. Dunque un disco lineare e soave allo stesso tempo, mai banale nei contenuti, ma prevalentemente incentrato più sulla sperimentalità che sull’ipnotica.
Track by Track
- The Proving Grounds 70
- Collector 80
- Recast 75
- Reacts 75
- Crazy Hearth 80
- Hollow King 70
- Soldier On 80
- A Far Cry 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine » pubblicata il 12.10.2019. Articolo letto 1055 volte.
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