Martyr Lucifer «Gazing at the Flocks» (2018)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.06.2018

 

Visualizzazioni:
2217

 

Band:
Martyr Lucifer
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Titolo:
Gazing at the Flocks

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Martyr Lucifer :: vocals, synth, programming;
- Leìt :: additional vocals;
- Nagaarum :: guitars;
- Adrian Erlandsson :: drums;
- Simone Mularoni :: bass;

 

Genere:
Dark / Goth / Alternative Rock

 

Durata:
49' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.06.2018

 

Etichetta:
Seahorse Recordings
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New Model Label
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Distribuzione:
Audioglobe
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Giungono al terzo album i Martyr Lucifer con l’uscita di questo “Gazing At The Flocks”, le cui dodici tracce ufficiali vengono ulteriormente appoggiate dall’uscita in doppio cd in edizione limitata con la sessione onirica/live studio per complessive 23 tracce. La band dopo aver esplorato gli orizzonti a cavallo tra l’alternative rock, wave e goth nel disco di debutto, del gothic metal nel secondo lavoro, compiono oggi un ulteriore passo particolarmente incentrato sul rock wave. Il lavoro appare alquanto oscuro, a parere di scrive e quasi sulla scia di band del calibro di Vision Bleak ma con una intensità ridotta in favore del rock piuttosto che del metal. Nell’elaborazione e realizzazione del lavoro, oltre alla caratteristica formazione nazionale, si sono oggi aggiunti ad affiancare la line up anche il clean vocale l’uscraina Leìt, l’ex batterista dei Paradise Lost Adrian Erlandsson e l’ungherese Naagarum dando così vita ad una formazione quasi inedita e internazionale. Ciò che emerge dall’ascolto delle dodici tracce è un qualcosa di particolarmente incentrato sul new wave ma indubbiamente anche su una dimensione dark, contrariamente dalle informazioni a noi pervenute. La band sfodera un insieme di brani volti soprattutto sulla meditazione di un sound che funge da ausilio per comprendere lo stato d’animo delle creature che si confrontano con gli uomini e che hanno le nostre stesse voci. Captiamo quindi il tutto sulla scia di un sound molto semplice e assai ricco di contesti synth che si incentrano su sonorità oscure e lente capaci di rendere l’intera cornice del disco assai piacevole oltre che intensa e a tratti completamente misteriosa. Un labirinto in cui l’ascoltatore capta quanto di meglio può rendendo particolarmente vivo l’intero assetto musicale che si propaga tra il caratteristico clean intenso e il clean di appoggio femminile su alcuni dei brani proposti. Il disco quindi offre uno spazio incentrato su una miscela che prende sempre più corpo tra rock e wave e dark offrendo in definitiva un orizzonte musicale assai completo ed inedito il cui risultato potrebbe essere tranquillamente condiviso se si amano band di un certo livello capaci di trasmettono sensazioni al pari di questa nuova realtà offerta oggi dai Martyr Lucifer, tutta da scoprire, e non certo da mettere in secondo piano.

Track by Track
  1. Veins Of Sand Part. 1 75
  2. Veins Of Sand Part. 2 75
  3. Bloodwaters 80
  4. Feeders aka Heterotrophy/ Sapropothy 80
  5. Leda And The Swan Part. 1 80
  6. Leda And The Swan Part. 2 75
  7. Wolf Of The Gods 75
  8. Somebody Super Like You 75
  9. Benighted & Begotten 75
  10. Spiderqueen 75
  11. Flocks 75
  12. Halkyone Legacy, aka The Songs Of Empty Heavens 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 26.06.2018. Articolo letto 2217 volte.

 

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