Membrance «Abyss» (2017)

Membrance ŤAbyssť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
09.12.2017

 

Visualizzazioni:
3261

 

Band:
Membrance
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Titolo:
Abyss

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Davide Lazzarini :: Bass;
- Pietro Battiston :: Guitar;
- Giovanni De Fraja :: Drum;

 

Genere:
Death Metal / Death'n Roll

 

Durata:
39' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
16.10.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Egregio e particolare appare questo debut album dei veneziani Membrance intolato “Abyss”, un lavoro autoprodotto direttamente dalla band, composta da un trio che si diletta non poco nel realizzare il proprio death metal ‘n’roll in maniera tutt’altro che banale o in modalità copia e incolla. Al di là della cura con cui viene realizzato il disco in sé, il trio si caratterizza musicalmente per assumere tra un contesto e l’altro l’inserimento all’interno dei propri brani di elementi che risultano quasi estranei alla compagine del death metal riuscendo così a creare in prospettiva un sound e una struttura assolutamente personale. Va in effetti segnalato che uno degli elementi su cui la band fa particolarmente gioco forza è il groove, oltre che alla melodia inserendo nei contesti più duri realizzati in chiave death la propria massima personalità propesa ad orientarsi più su un qualcosa che somiglia ad un rock. Quanto ai brani, questi scorrono decisamente in maniera rapida se si considerano anche i buoni contesti dinamici che vanno a caratterizzarli; ottimo il growl che spesso si propende in favore di uno scream appagante al pari anche degli annessi riff di chitarra e delle incredibili mutazioni ritmiche rese personali da contesti più moderati in compagine thrash ma nella maggior parte dei casi da un qualcosa di imprevedibile che sfrutta al meglio ogni possibile genere e corrente musicale. Ottimi in definitiva i brani, tra i quali meritano indubbiamente menzione “Endless Tourture “ e “ Groovy” il cui inserimento di contesti in synth pare per l’appunto, come si accennava sopra, quasi inaspettato; interessanti anche i rimanenti “Goat’s Guts” per la sua vena forse più oscura ma immancabilmente melodica, ma ancora “Rotten Brokes Bone” per quella particolare dote con cui la band ama più caratterizzare la struttura dei propri brani che vedono, in questo secondo brano, addirittura venature quasi blues. Un disco particolare che vede un genere come il death metal stravolto in favore dell’inserimento di contesti divertenti ma allo stesso tempo incredibilmente sottesi a stili e generi più diversi.

Track by Track
  1. Chasm Of Blood S.V.
  2. Shreds Of Flesh 70
  3. Rotten Broken Bones 80
  4. Devil's Dance 70
  5. Tarantula 70
  6. Endless Torture 80
  7. Groovy 80
  8. Goat's Guts 80
  9. Acid Satanism 70
  10. Higt Tide 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 09.12.2017. Articolo letto 3261 volte.

 

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