Metamorfosi In Viola «Apology Of Good And Evil» (2018)
Recensione
Ritornano i Metamorfosi In Viola, con questa release che viene definita in biografia come un mini album, nonostante il disco oltrepassa la mezz’ora di durata, sempre fautori di alternative rock, e di cui in passato recensii un Ep con una sufficienza per via di una sostanziale estraneità alla musica trattata abitualmente su Metalwave. Per “Apology…” le condizioni cambiano drasticamente, e il rock in varie sue forme qui è chiaramente presente, rendendo la proposta musicale senz’altro più attinente ai nostri generi musicali.
Tuttavia, voglio essere sincero: “Apology…” non è un brutto album, ma possiede tutta una serie di scelte stilistiche che non capisco, oppure non mi aggradano. L’esempio lampante è dato dal brano d’apertura, “I hate you gaze…”: questo è un bel brano, con una buona chitarra solista e un tiro musicale che va a ricordarmi nientemeno che i Litfiba del periodo rock anni 90. Tutto molto bello, se non fosse per il fatto che il brano è strumentale; pur avendo una struttura tipica da forma canzone, per qualche strano motivo è lasciato strumentale, di fatto rendendo ciò che poteva essere una bomba, un brano non male ma niente di più. Andando avanti con l’ascolto, “You went away…” cambia stile, ed in effetti qui la forma canzone non c’è più ed è molto più keyboard oriented e sinuoso, eppure il risultato è qualcosa di non sfruttato appieno, dove ci si doveva lavorare di più e aggiungerci materiale. Il quarto brano è molto diverso dagli altri due, fin troppo astratto e molto più post rock che rock, per un effetto non male, ma di nuovo: sembra solo un tema musicale che se ci si lavorava di più, usciva una cosa migliore, “In transumance” esagera all’opposto essendo un brano fin troppo semplice e derivativo, mentre “You meet my feeling” è più electro e tenta di sperimentare con linee vocali, ma con un risultato non male come chitarra, ma che a livello di voce (sì perché qui c’è una voce) suona insipido e a volte un po’ lagnoso. L’unico brano davvero positivo è “The miserables”, atmosferico e dove la tastiera e la chitarra acustica tengono su bene tutto il brano, rendendolo particolare e interessante.
“Apology of good and evil” è dunque un album certamente coraggioso e frutto di eclettismo musicale, ma devo anche dire che certe scelte io o non le capisco, oppure proprio non le approvo, e se fossi un membro della band, la lascerei per le consuete “divergenze artistiche”. Non approvo il fatto di suonare abbastanza incostanti a livello stilistico, strumentali quando ci dovrebbe essere un cantato come nel primo brano, e viceversa come nel sesto, mentre brani come “In transumance” io li avrei scartati in quanto poco rilevanti o comprensibili. Il voto riportato può probabilmente essere inquinato dalla mia visione artistica differente, ma il fatto è che comunque da questi brani lo stile musicale dei Metamorfosi in Viola non riesco tanto a comprenderlo. Aspetterò di ascoltare altro di loro, ma per il momento li trovo una band alternative rock interessante, ma dagli equilibri musicali abbastanza strani.
Track by Track
- I hate your gaze because I can't fine in your soul once so precious and fragile 65
- You went away as well in the end did you see 60
- The miserables 75
- You jumped from the 5th floor of my building 60
- In transumance 55
- You meet my feeling 65
- The miserables (acoustic) 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
65Recensione di Snarl » pubblicata il 22.11.2023. Articolo letto 361 volte.
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