Nameless Crime «Stone the Fool» (2014)

Nameless Crime «Stone The Fool» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
14.04.2015

 

Visualizzazioni:
2350

 

Band:
Nameless Crime
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Titolo:
Stone the Fool

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Raffaele Lanzuise – bass
Dario Graziano – keys,piano
Maddalena Bellini – guitars
Dario Guarino – vocals
Alessandro Romano – drums

 

Genere:
Altenative Metal

 

Durata:
53' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.12.2014

 

Etichetta:
Revalve Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Nameless Crime rappresentano una band sicuramente molto conosciuta nell’ambito Metal Underground italiano; provenienti dalla Campania ci propongono infatti il loro quarto lavoro in studio intitolato “Stone the Fool”, lavoro uscito nel 2014 per Revalve Records, etichetta che ci ha abituati a non lasciarsi sfuggire ottime band da tutto il territorio italiano. Tanto per far capire di cosa si parla, la band ha suonato al “Metalfest Open Air Hungary 2010”, in occasione si esibirono nello stesso festival lamb Of God, Nevermore, Sabaton e Death Angel.
L’analisi di questo ultimo lavoro non è affatto semplice; i Nameless Crime in passato ci hanno presentato lavori molto più inquadrati come genere, sempre prevalentemente Metal/Thrash, ma questo lavoro è molto ricco di contaminazioni Alternative, proponendo melodie e strumentazioni abbastanza esotiche alternando in altri pezzi intermezzi di violino per creare atmosfere Dark/Malinconic.
Le sperimentazioni non finiscono qui, il largo uso di elettronica/Synth regala una gamma di sonorità veramente enorme, sperimentando oltre ogni limite.
Penso che questa sia di sicuro la principale caratteristica del lavoro, il song writing è portato ai massimi livelli di creatività ed originalità, anche se incerti punti diventa un arma a doppio taglio appesantendo l’ascolto e non fornendo punti di riferimento all’interno del brano. Quello che a mio avviso manca per rendere il lavoro veramente perfetto, è l’uso di elementi capaci di lasciare il segno profondo durante l’ascolto: magari un semplice riff proposto con il giusto peso e una linea melodica/vocale più orecchiabile e distinguibile regalerebbero qualcosa in più al lavoro, ma questo elemento potrebbe essere parte integrante del disco e se la band ha cercato di caratterizzare il proprio sound in questo modo, c’è sicuramente riuscita.
Complessivamente, gran bel disco; artwork semplice ma di grande effetto che anticipa la chiave di ascolto dell’album, la qualità audio di ottimo livello permette di far risaltare bene ogni linea mantenendo sempre una giusta unione del sound. Lavoro super consigliato a chi cerca sonorità nuove e ricche di sperimentazioni.

Track by Track
  1. Moving Target 70
  2. Hate-Filled Life 75
  3. Jesus Square Suicide 65
  4. Crumbling 70
  5. Climb 75
  6. Almost Cold 80
  7. The Big Crunch Theory 70
  8. Weepin' Cloud 75
  9. Dead End 70
  10. Tick 75
  11. Suicidal 70
  12. Delusions 75
  13. Self-Doubt 70
  14. Targeted 75
  15. We need Protection 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Dust » pubblicata il 14.04.2015. Articolo letto 2350 volte.

 

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