Neverdream «Said» (2010)

Neverdream «Said» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2202

 

Band:
Neverdream
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Titolo:
Said

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giorgio Massimi - Voce
Giuseppe Marinelli - Chitarra
Mauro Neri - Tastiere
Gabriele Palmieri - Batteria, Voce
Federico Criscimanni - Basso
Fabrizio Dottori - Sax

 

Genere:

 

Durata:
1h 5' 9"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I capitolini Neverdream, attivi da un decennio, giungono al terzo capitolo della loro carriera e lo fanno in maniera coraggiosa: pubblicando un concept album sulla storia culturale e sociale dell'Africa, la culla della razza umana. Non conoscevo la band prima d'ora, quindi non posso che basarmi sul materiale attuale per un giudizio, ma la prima palese impressione è quella della voglia di ricercare uno stile personale e lontano da alcuni stereotipi del Progressive Metal. E ciò rende "Said" complicato da assimilare fino in fondo, vista la sua ricchezza compositiva.
Bersaglio centrato allora? A metà: da un lato ci troviamo davanti a delle canzoni dal sound molto tenebroso e dall'incedere cadenzato, lontanissime dal Prog "canonico", dunque una "progressività" nel vero senso del termine e non sfoggio di tecnica fine a se stesso, che spesso viene automaticamente considerato tale. Inoltre l'inserimento di uno strumento improprio come il sassofono impreziosisce non poco brani come l'opener "Kinshasa" e "Voodoo", sfiorando i lidi del Jazz a momenti, in ottima intesa col resto della band.
Le ombre che gravano pesantemente su questo lavoro sono invece principalmente due, e l'ombra maggiore è rappresentata da quel sound cadenzato di cui dicevo, vera arma a doppio taglio: nessuna canzone di "Said" riesce a spiccare completamente il volo perchè nessuna presenta una buona dose di sana accelerazione metallica portata avanti a lungo, ma solo spunti inseriti tra un rallentamento e l'altro. Questo, sommato a dei brani che non scendono al di sotto dei sette minuti e mezzo di durata, rende (soprattutto per chi non è un ascoltatore abituale) l'opera poco accessibile. Gli ottimi spunti su cui lavorare non mancano (come il maestoso tappeto di tastiera in "Secrets" o i già citati inserti di sassofono) ma credo che potranno deflagrare in tutta la loro potenza se accompagnati ad un ripensamento della struttura dei brani riguardo il minutaggio e il ritmo. Di nuovo complimenti ai ragazzi per il coraggio dimostrato e un augurio (per noi ascoltatori) di essere nuovamente spiazzati all'ascolto dei loro lavori futuri.

Track by Track
  1. Kinshasa 75
  2. God's Mistake 60
  3. Secrets 80
  4. Black Mirror 65
  5. Amistad 75
  6. Voodoo 60
  7. The Long Walk To Freedom 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
72

 

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