Norsemen «Bloodlust» (2019)

Norsemen «Bloodlust» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.11.2019

 

Visualizzazioni:
1311

 

Band:
Norsemen
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Titolo:
Bloodlust

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Antonio Brignoli :: Guitar
Giuseppe Bergamaschi :: Bass
Guido Genovesi :: Guitar
Paolo Munziello :: Drums
Federico Rota :: Vocals

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
46' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.04.2019

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Con una copertina così, titoli dei brani così e un nome della band di quel tipo, è facile associare come luogo comune i Norsemen da Bergamo a robe tipo gli Amon Amarth o gli Unleashed giusto per luogo comune, ma in questo caso il paragone ci sta con le dovute misure e tenendo conto di un approccio un po’ più death/thrash a volte.
E “Bloodlust” è così, più o meno. Sinceramente non stiamo parlando della new sensation in ambito death metal made in Italy, ma di un onesto tributo a queste sonorità, evidenti sin dalla opener “Evil master” e dalla title track, che costituiscono anche i brani più riusciti di questo album, insieme magari ad una “Serpent” più breve e scorrevole. Detto questo, a parte una complessivamente buona resa dell’album, è anche abbastanza facile vedere i limiti di “Bloodlust”, il cui tributo è tanto onesto quanto comunque manieristico e che osa ben poco, finendo spesso per suonare poco aggressivo, e quando i riffs lo sono, è la velocità a mancare un po’, preferendo andamenti più sicuri ma anche meno adrenalinici, compromettendo un po’ la riuscita dell’album in quanto viene meno la personalità dei Norsemen, che impegnandosi a tributare le proprie muse ispiratrici finiscono nel non riuscire a brillare per molto altro, e suonando in ultima analisi non male, ma poco memorabili e forse coi brani che avrebbero anche bisogno di una scrematura leggera del minutaggio, che tende a ripetere un po’ i riffs.
Tutto qua, più o meno. “Bloodlust” è un onesto tributo, ma finisce anche per stare “on the safe side” e che fa il suo compitino senza eccessivi sussulti, risultando inevitabilmente genuino, ma anche fatto da followers che al momento brillano di luce riflessa. Non male come debutto, ma per il futuro desidero sentire meno dipendenza dalle muse ispiratrici, nonché anche qualcosa che aumenti l’eterogeneità dell’album.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. Evil Master 70
  3. Black Mountain 60
  4. Fenrir 65
  5. Bloodlust 70
  6. Odin 60
  7. Serpent 65
  8. Surtur 65
  9. Warriors fate 60
  10. Time wrecked kingdom 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 11.11.2019. Articolo letto 1311 volte.

 

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