Ornaments «Drama» (2016)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
05.11.2016

 

Visualizzazioni:
1762

 

Band:
Ornaments
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Titolo:
Drama

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Riccardo Bringhenti :: batteria;
- Davide Gherardi :: chitarra;
- Enrico Baraldi :: basso;
- Alessandro Zanotti :: chitarra;

 

Genere:
Instrumental Spiritual Drone Suites

 

Durata:
55' 3"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.11.2016

 

Etichetta:
INRI
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Tannen Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Astarte Agency
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Recensione

Se siete amanti di sonorità miste tra drone suites , spirituale e quant’altro, questo secondo full lenght del progetto discografico degli emiliani Ornaments intitolato “Drama” fa proprio al caso vostro; il lavoro, prevalentemente strumentale, è racchiuso in otto tracce tutte concentrate su sonorità in alternanza tra loro sviluppate in un costante crescendo ed arricchite da contesti a tratti irruenti ma allo stesso tempo anche moderati che squarciano la pacatezza generata da sonorità assolutamente riflessive nei contenuti. Le chitarre e l’ottima performance della batteria si concentrano dunque su un insieme di ritmiche che vanno ad insinuarsi nell’oggetto cardine di questo lavoro ispirato alla tragedia di Eschilo dove il Titano, dopo aver fatto dono agli uomini dell’utilizzo del fuoco sulla terra, viene condannato da Zeus ad essere incatenato e divorato da un rapace. Nel corso dell’ascolto di alcune delle tracce tra cui “Oceano” o ancora “Aeternal” appaiono, di tanto in tanto, sporadici contesti canori per opera di Lili Refrain con contenuti drammatici diretti a far rivivere all’ascoltatore la sofferenza inculcata al Titano. Drama per l’appunto rappresenta tutto un percorso musicale generato da andature dai contenuti musicalmente riflessivi e allo stesso tempo cupi diretti a far ripercorrere, nel corso dell’ascolto, anche il processo che le singole divinità, indicate nel nome di ciascuna traccia, celebrano nei confronti di Prometeo cercando alla fine di consolarlo per il mortale errore commesso. L’ascolto in alcuni brani nel dettaglio, tra cui “Io” o ancora la successiva “Suneidesis”, danno luogo a quella sensazione quasi ipnotica per i refrain costanti della chitarra in modalità acustica coadiuvati dal supporto del basso e da soffusi inserimenti di batteria. In altri come “Ermes”, si assiste ad una maggior concentrazione diretta su sonorità più dinamiche e maggiormente propense per contesti più drone. La chitarra in questo platter ha un ruolo significativo che detta legge in ogni singolo brano lasciando un insieme di riflessività a cui risulta impossibile non attribuire un collegamento ad una tragedia come quella narrata nell’oggetto di questo lavoro. Il platter conclude con il brano “Zeus”, inizialmente generato da sonorità distorte, forse dirette a segnalare l’ira della stessa divinità, nella sua veste di Re dell’Olimpo, per l’operato di Eschilo; il brano nella sua seconda parte assume nuove andature più tendenti all’ipnotico, già richiamato in alcuni precedenti brani, generando un effetto sorprendente e tutto da ascoltare. Un disco ben disposto che ottimamente va a concepire il proprio particolare sound alla splendida tragedia narrata, lasciando quella sensazione di completezza nell’ ascoltatore.

Track by Track
  1. Efesto 70
  2. Prometheus 75
  3. Oceano 75
  4. Ermes 70
  5. Aeternal 75
  6. Suneidesis 70
  7. Io 70
  8. Zeus 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 05.11.2016. Articolo letto 1762 volte.

 

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