Outerburst «Phase A: Kaishi» (2016)
Recensione
Sarà anche solo un debutto, ma se tutti gli Ep fossero così…
Gli Outerburst sono un nuovo gruppo al primo sforzo discografico, che ci propone uno dei migliori esempi di metal melodico e moderno che ho sentito da un po’ di tempo a questa parte, e questo semplicemente per via di una manciata di composizioni di per sé non male, ma graziate da un cantante davvero mirabolante in quanto a tiro e intonazione, nonché da un chitarrista che fa sempre il suo lavoro alla perfezione, marchiando entrambi a fuoco tutti e quattro i brani in vago odore di Nevermore (addirittura) e facendoli risplendere alla perfezione. Difficile, in cotanta bellezza, citare un highlight, ma credo che probabilmente il miglior esempio delle capacità degli Outerburst possa essere dato dalla conclusiva “Reborn”, dove lo stile musicale diventa ancora più maestoso e melodico, e dove specialmente durante l’assolo se ne sentono delle belle.
In poco meno di 17 minuti non è facile dire molto di più, se non che dal (presumo) factotum del gruppo, bassista e produttore, questi livelli di perfezione formale vanno messi in considerazione, e l’obiettivo è stato pienamente raggiunto, non c’è che dire. Disco consigliato per chi ama il metal più sofisticato, anche moderno.
Track by Track
- Release the brake 75
- Nightmare 75
- The crows 80
- Reborn 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
78Recensione di Snarl » pubblicata il 07.05.2016. Articolo letto 812 volte.
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