Padus «Oscuramenti» (2022)

Padus ŤOscuramentiť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zolgia108 »

 

Recensione Pubblicata il:
14.03.2023

 

Visualizzazioni:
654

 

Band:
Padus
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Titolo:
Oscuramenti

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
MZ - Basso, voce, effetti, drum programming

 

Genere:
Dark / Doom Metal

 

Durata:
47' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.10.2022

 

Etichetta:
Broken Bones Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Broken Bones Promotion
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Recensione

Mi sveglio felice e pieno di buoni propositi, e poi mi prende quella pazza voglia di ascoltarmi "Padus - Oscuramenti". Ora odio il mondo come è giusto che sia. Da quando ho premuto play sono subito caduto in un pozzo senza fondo. "Antro" mette subito in "oscuro" le intenzioni di Padus in un Doom puro e spoglio, privo di ogni veste. In "Baptisterium" arrivano i Corvi che mi mangiano il corpo, lasciandomi il volto sfregiato e irriconoscibile. Sono stato sepolto vivo e "Crusta Lunaris" è la terra in bocca che mi soffoca, ogni granello una nota, più provo a sputarli e più ne arrivano, una sofferenza continua e nel pieno della coscienza. Con "Diaconomicon" mi sono immaginato spettro in una bara e con le mie braccia incorporee tento invano la fuga dal suono che mi inchioda, faccio mia la voce disperata, sono io che urlo. M'immedesimo in Padus ed è una sensazione strana, che si prova difficilmente ascoltando un disco. Quando ha inizio il "Funerale su Andromeda" sono già morto ormai, e solo dopo circa 5 minuti di trance mi risveglio e risorgo seppur convinto che da morto stessi meglio, è un ritorno pesante, che spinge in basso più della forza di gravità, che mi schiaccia e mi riduce in poltiglia. "Invasione ed assalto" è il taglio netto di cui non sentivo assolutamente il bisogno, lo scivolone che un disco quasi perfetto non dovrebbe fare mai. Fortunatamente dura poco ma non come la delusione che purtroppo permane ancora adesso, assalto ed invasione ha rovinato l'atmosfera, e nonostante Padus tenti poi di riannegarmi in acque torbide io oramai sono pronto a difendermi e non mi lascio più andare. Ogni brano successivo, in particolar modo "Lucifero", è molto valido, ma i miei occhi e soprattutto le mie orecchie sono diverse ed ora sono più propenso a ragionare. A prescindere da tutte le influenze, doom e sludge in particolar modo, e alle sperimentazioni del basso che riesce nel suo intento di comunicare in modo del tutto personale, risento molto una band molto underground della scena black metal russa: gli Old Wainds. Dunque non solo Sunn O:)) e un po' di Goblin Cock nelle parti più stoner (poche) ma anche la fredda Madre. Questo è un album che va ascoltato quando si sta bene, c'è chi può permettersi di farlo ogni giorno, e chi non se lo potrà permettere mai, ma di sicuro rimane impresso nella mente. Attenzione: alto pericolo di autoflagellazione post ascolto.

Track by Track
  1. Antro 80
  2. Baptisterium 80
  3. Crusta Lunaris 80
  4. Diaconomicon 80
  5. Funerale su Andromeda 90
  6. Gli Spettri 75
  7. Invasione ed assalto 40
  8. La Bara Nera 70
  9. Lucifero 85
  10. Megera 80
  11. Profanatio in loco 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 95
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Zolgia108 » pubblicata il 14.03.2023. Articolo letto 654 volte.

 

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