Pensees Nocturnes «Vacuum» (2009)

Pensees Nocturnes «Vacuum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1606

 

Band:
Pensees Nocturnes
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Titolo:
Vacuum

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Vaerohn :: All

 

Genere:

 

Durata:
1h 1' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Parliamoci chiaro e tondo: il depressive è uno di quei generi del black metal in calo. Sì perché il tocco di follia e malsanità che si sentiva nelle prime release di questo sottogenere si è stemperato in un Black che di malsano e di estremo, opinione mia, non ha poi così tanto, e anzi anche alcuni nomi di culto dell’underground depressive li trovo molto sopravvalutati rispetto a quello che sono.
Non è per fortuna questo il caso di questo “Vacuum” del francese Vaerohn unico membro di questa band. Il trucco? Semplice: unire al black metal una fortissima passione per la musica classica che si rinviene in maniera massiccia in quest’album grazie a parti di pianoforte, fagotti, archi e altri strumenti classici miscelati e orchestrati alla grande. Il risultato si traduce in 6 pezzi lunghissimi, il più corto dei quali dura 8 minuti e passa, che danno finalmente al sostrato depressive black metal un tocco artistico nel vero senso della parola, prendendo certe prime cose neoclassiche e senza percussioni dei primi My Dying Bride, le passioni per la musica classica dei Pantheist e degli Until Death Overtakes Me, e li spalmano con maestria e personalità su un solo album. Il disco infatti parte con “Lune Malade”: beh, poche volte mi è capitato di trovare in musica le sensazioni suggerite dal titolo e dai testi, ma in questo caso è proprio così. La musica dei PN è qualcosa di veramente notturno, i cui strumenti classici gli danno un tocco ottocentesco che non guasta affatto; alle volte è malinconica, alle volte è disperata, altre volte pare semplicemente l’ideale colonna sonora per una meditazione in piena notte. E, sorpresa delle sorprese, aggiungete una introduzione in “Coup de Bleus” jazz blues soffusa, quasi a sottolineare certo malessere urbano che alcuni gruppi depressive tendevano a sottolineare in passato.
Il risultato è molto riuscito, quasi inutile sottolinearlo. Questo disco riesce là dove moltissimi gruppi toppano: dare un senso a quella parola “depressive” che ci sta davanti al loro genere, non ridurlo a una serie di urla a caso tipo suocera che litiga con uno a caso della vostra famiglia. Inoltre appare curioso come Vaerohn esprima molto meglio la sua bravura nelle parti neoclassiche che in quelle più tipicamente metal, con i brani che tra l’altro si manifestano diversi l’uno dall’altro per lo stile e l’atmosfera proposta. E così spicca la più tipicamente depressive “Epitaphe”, ma anche forse la più classicamente orientata “Desespoir” su tutte.
Insomma: tirando le conclusioni, si tratta di un ottimo disco. Non l’avrei mai detto che ascoltare questo cd mi avrebbe riportato ad ascoltarmi qualcosa di depressive, ma devo ricredermi: c’è riuscito. E’ anche vero che in tutta franchezza “When all the laughter has gone” dei Dolorian è ancora inarrivabile, ma i PN si difendono. Non male come bersaglio eh? Consigliato a chiunque apprezzi il depressiva Black Metal.

Track by Track
  1. Lune Malade 85
  2. Flore 85
  3. Desespoir 90
  4. Coup de Bleus 90
  5. Epitaphe 80
  6. Repas de Corbeaux 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
85

 

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