Plugs Of Apocalypse «Stay» (2019)

Plugs Of Apocalypse «Stay» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
16.03.2020

 

Visualizzazioni:
1749

 

Band:
Plugs Of Apocalypse
[MetalWave] Invia una email a Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Plugs Of Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Plugs Of Apocalypse

 

Titolo:
Stay

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giorgio Della Posta :: Lead Vocals, Synth
Alessandro Sajeva :: Guitars
Alessandro Cirlinci :: Guitars
Iacopo Fichera :: Bass
Davide Itri :: Drums
Sara Mun :: Female vocals

 

Genere:
Alternative Metal

 

Durata:
37' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.07.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il nuovo album dei Romani Plugs of Apocalypse rappresenta uno di quei casi dice di fare Alternative Metal, Metalcore o che altro, ma finisce per essere un album che ha poco a che fare con la musica trattata in queste pagine.
Nulla di male nel suonare ciò che si vuole, ma “Stay” dei Plugs of Apocalypse è un album molto melodico, dove le onnipresenti voci maschile e femminile fanno un lavoro molto buono insieme ai synth che costantemente ammantano le composizioni di questi brani, ma il cui feeling è costantemente anni luce dal metal sensu stricto, tanto che i brani vanno a suonare accompagnati da beat di sottofondo, diverse parti electro e con gli strumenti metal relegati al ruolo di accompagnamento in sottofondo delle voci. In pratica, come si sente, tutti i brani hanno chitarre abbassate e batteria, ma di fatto sono remixabili con questi ultimi strumenti eliminabili, cosa che tra l’altro avviene in brani come “Colorblind” e “Rusty nail”, dove si arriva davvero lontanissimo dal metal o dall’alternative, arrivando a toccare lidi Trap e in altri casi EDM. Solo “Midnight” sposta un po’ il tiro con il giro di synth che suona più pop anni 80, ma per il resto la sostanza non cambia di una virgola, e di certo il blast beat breve e del tutto evitabile di “Our song” non cambia niente.
Il tutto per un risultato invero non disprezzabile e dalla buona coralità, ma che secondo me non ha assolutamente in questa webzine il suo pubblico. Va bene l’apertura mentale, ma resta il fatto che ci sono dei limiti, altrimenti tra i generi non ci sarebbe differenza. Non posso che giudicare con una certa sufficienza di circostanza un album che è fatto, registrato e prodotto molto bene ma che (lo ammetto) non mi è piaciuto granché, semplicemente perché è di quella musica “core” con caratteristiche molto lontane dal metal fino ad esserne di fatto avulsa. Se le sonorità dei Bring me the Horizon o simili vi piacciono, provate a dare un ascolto a questi ragazzi, ma se non vi interessano, sappiate che di certo i Plugs of Apocalypse non vi faranno certo cambiare idea. E ora scusate, vado a sentirmi qualcosa di più duro, tipo “7 rings” di Ariana grande.

Track by Track
  1. Stay 65
  2. Eyes wide shut 65
  3. Your shadow walks with me 65
  4. Faded lights 60
  5. Midnight 65
  6. Colorblind 55
  7. Our song 60
  8. Disappear 60
  9. Rusty nail 55
  10. Annihilating 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 16.03.2020. Articolo letto 1749 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.