Ravenscry «The Invisible» (2017)

Ravenscry «The Invisible» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
25.03.2017

 

Visualizzazioni:
2895

 

Band:
Ravenscry
[MetalWave] Invia una email a Ravenscry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Ravenscry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Ravenscry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Ravenscry

 

Titolo:
The Invisible

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Voice: Giulia Stefani
Guitar: Paul Raimondi
Guitar: Mauro Paganelli
Bass Guitar: Andrea "Fagio" Fagiuoli
Drums: Simon Carminati

 

Genere:
Melodic Metal

 

Durata:
1h 1' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.02.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
Plastic Head
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Plastic Head [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Plastic Head

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il nome dei Ravenscry non mi era nuovo e, dando un'occhiata al database, ho scoperto di averli già recensiti intorno al 2011.
Già sei anni fa, mi ero parsi molto intensi e complessi nella loro musica e in questo The Invisible ritroviamo questo "marchio".
I Ravenscry hanno la qualità (o difetto per alcuni) di suonare melodie complesse, ma accessibili. Per questa ragione, la loro musica è definibile come Melodic Metal, nel quale riconosco tracce dark e gothic che non stonano nel lavoro globale.
La vera protagonista di questo nuovo album è Giulia Stefani, una cantante non solo tecnicamente molto valida, quanto intensa ad alti livelli.
I Ravenscry lo sanno e sembrano creare songs attorno a questo aspetto, basti ascoltare Whispered Intro, Monsters Inside, The invisible Revolution e In Collision (anche se è un discorso valido anche per tutto il resto).
Un altro elemento favorevole della band è la varietà: Hypermnesia sembra creata per un film horror; The Mission, The deepest lake e More than anything sono più heavy; abbiamo toni caldi e arpeggi mica male in Monsters Inside; momenti più accattivanti con il singolo Oscillation e In Collision; intensità di due voci attraverso Flux Density.
Insomma, di materiale in questo The Invisible ce ne sarebbe veramente tanto.
Mi verrebbe da dire troppo, come si era già detto in passato.
Diciannove tracce sono molte e, sebbene sostenga appieno l'impegno compositivo della band, ritengo stia diventando un aspetto che devono frenare.
In fondo, il disco è bello e ben curato, non credo siano necessarie quattro o cinque intro, nemmeno per un concept album.
Il rischio è sempre quello di annoiare chi ascolta la prima volta il tutto.
Nonostante questo appunto, che io spero tanto possa essere uno spunto per filtrare questa cascata di idee, consiglio volentieri la band e la loro ultima fatica perché sanno suonare bene e hanno piacevoli melodie da proporre, oltre a una personalià ben distinta.

Track by Track
  1. The Entanglement 70
  2. Whispered Intro 75
  3. Hypermnesia 75
  4. Coral (as seen by others) 75
  5. The Mission 75
  6. Monsters inside 75
  7. The invisible revolution 75
  8. [The teacher talks about Coral part 1] S.V.
  9. The deepest lake 75
  10. [The grandmother talks about Coral] S.V.
  11. More than Anything 75
  12. [The teacher talks about Coral part 2] S.V.
  13. Nothing but a shade 75
  14. [Nora talks about Martin] S.V.
  15. Oscillation 80
  16. In collision 80
  17. The magic circle 80
  18. Flux Density 80
  19. Overload 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di reira » pubblicata il 25.03.2017. Articolo letto 2895 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.