Resonance Room «Unspoken» (2009)

Resonance Room «Unspoken» | MetalWave.it Recensioni Autore:
darklot »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1895

 

Band:
Resonance Room
[MetalWave] Invia una email a Resonance Room [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Resonance Room [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Resonance Room

 

Titolo:
Unspoken

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Consoli :: Vocals
Fabio Monaco :: Guitars
Riccardo Failla :: Guitars
Alfio Timoniere :: Bass
Gabriele Litrico :: Keyboards
Sandro Galati :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
57' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Flebili note rimbalzano in seno ad una stanza in cui l'aere è pregno di atmosfere, umori che portano la mente verso la decadenza e ad abbracciare l'oscurità dietro cui si cela una flebile luce. Potrebbe essere sintetizzata in tal modo la proposta dei catanesi Resonance Room che si riaffacciano sul mercato con un questo nuovo prodotto in cui inglobano le loro emozioni trasformandole in note.
Ascoltando il platter che ho sottomano posso notare un grande affiatamento in seno alla band che si districa in un gothic dalle influenze progressive ma dalla forte, e comunque sempre presente, componente decadente. Niente di nuovo sotto il sole però, purtroppo le premesse recitate dalla bio si infrangono con la realtà delle cose in cui il gruppo cerca di mettere del suo e prova a personalizzare la proposta, ma il rifferama è fondamentalmente riconducibile a quanto già costruito nel passato e nel presente da gruppi gothic-metal ben più affermati di loro; con questo non sto dicendo che il disco sia da buttar via, anzi, le songs si lasciano apprezzare e scorrono via abbastanza agevolmente. Ciò che manca è l'effettiva scintilla di personalità che probabilmente farebbe fare un balzo in avanti alla proposta musicale che presenta una certa peculiarità nella bellissima voce di Alessandro Consoli, il quale porta le composizioni su un livello decisamente superiore; per il resto però le cose restano nella media del genere pescando ora dai Paradise Lost di Draconian Times, ora dai My Dying Bride e ora dagli Anathema (quelli da Alternative 4 in poi per intenderci). Sì, c'è la vena progressive a dare un po' di respiro alle composizioni ma questo non basta per uscire fuori da quella che è la canonicità del genere e anche se le canzoni sono ben strutturate e le linee melodiche molto curate, con chitarre e tastiere che si intrecciano a creare quel tappeto di malinconia necessario nel gothic, le composizioni sembrerebbero non decollare mai rimanendo in una sorta di limbo molto caro ai fruitori di questo genere ma che, appunto, lì resta.
Molto chiari anche i riferimenti ai Novembre, dei fratelli Carmelo e Giuseppe Orlando, sopratutto per quel che concerne le parti più progressive e una certa impostazione del drumming.
I complimenti vanno fatti, davvero, al singer che riesce a tirar fuori una prestazione eccellente su delle composizioni che altrimenti resterebbero un po' piatte anche se consiglierei ad Alessandro di provare ad osare un po' di più in alcune parti che vocalmente potrebbero permettere l'utilizzo di diversi registri.
Altra particolarità di questo disco, e qui mi rivolgo ad una fascia di ascoltatori più limitata, è data dall'altra componente della sezione ritmica: il basso che offre una prestazione davvero interessante interagendo con il tutto garantendo pienezza espressiva e delle linee piuttosto originali e non seguendo in ogni passaggio la batteria, il che non è sempre da considerarsi un difetto ma in alcuni casi, come questo, un vero e proprio pregio che riesce a donare alle composizioni un certo vigore in più.
Sprazzi di luce tornano ad illuminare le note che si scontrano nell'ambiente saturo di calde e avvolgenti ombre che ovattano il tutto a ricordare incantevoli oblii.

Track by Track
  1. Unreason 60
  2. Escape 65
  3. Far From Grace 60
  4. Maybe You Are... 65
  5. The Warmth Of Life 65
  6. Frost And Emptiness 70
  7. Bloodred 60
  8. A Prayer 65
  9. Instants Of Madness 70
  10. While I'll Burn 65
  11. Unspoken 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
65

 

Recensione di darklot » pubblicata il --. Articolo letto 1895 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti