Selvans «Lupercalia» (2015)

Selvans «Lupercalia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
17.11.2015

 

Visualizzazioni:
2798

 

Band:
Selvans
[MetalWave] Invia una email a Selvans [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Selvans [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Selvans

 

Titolo:
Lupercalia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Selvans Haruspex :: keyboards, traditional instruments, scream and clean vocals, programming;
- Sethlans Fulguriator :: guitars, bass;

 

Genere:
Symphonic Folk Black metal

 

Durata:
1h 1' 3"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.10.2015

 

Etichetta:
Avantgarde Music
[MetalWave] Invia una email a Avantgarde Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Avantgarde Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Avantgarde Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Avantgarde Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Avantgarde Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Avantgarde Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Avantgarde Music

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
[MetalWave] Invia una email a Grand Sounds PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Grand Sounds PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Grand Sounds PR

 

Recensione

Dopo aver realizzato un primo Ep “Clangores Plenilunio” a febbraio di quest’anno ricevendo numerosissimi apprezzamenti da parte della critica, a distanza di pochissimo tempo gli abruzzesi Selvans non tradiscono le aspettative di chi li aveva già apprezzati e sfornano questo primo lavoro intitolato “Lupercalia”, un sei tracce di devastante black metal di matrice folcloristico pagana. Il duo manifesta la propria predilezione per la musicalità predetta inserendo nelle tracce le loro più forti emozioni legate alla terra e alle origini che in qualche modo accomunano tutti noi. Dei sei brani, tre dei quali sono di lunghezza superiore alla media, sono musicalmente spinti ed emozionanti riuscendo ad ambientare l’ascoltatore in un contesto che sta a diretto contatto con l’oscurità della foresta e le sue creature; le ritmiche sono sempre travolgenti e difficilmente piatte e l’emozione trasmessa è allo stato puro. Il sound si mischia anche tra il synth e l’utilizzo dei flauti che unificati rielaborano alla perfezione quel senso di completezza che penetra l’animo dell’ascoltatore amplificandone gli effetti. Il primo dei sei brani “Matavitatau” è strumentale ed il suo intro introduce l’ascoltatore nell’ambientazione che il duo si è prefissata, generando dapprima un’andatura moderata poi maggiormente infuocata da un black metal d’impatto; anche il secondo brano “Versipellis” è un vortice di velocità pregno anche di dinamismo prodotto dal lavoro del synth che si rileva di eccezionale finitura esecutiva; l’ottimo scream fa in ogni caso ben percepire quella sensazione di assolutezza dell’intero lavoro; l’ascolto prosegue con “O Clitumne !” un brano che cala in velocità ma non certo nell’intensità dove si assiste ad un performance vocale quasi sottovoce, supportata da un arpeggio di chitarra e un relativo contesto sonoro generato dal synth e dai flauti; “Hirpi Sorani” un brano musicalmente avvincente sia nell’ambientazione generata dal sound che nel brillante riff che sprona l’atmosfera moderata sin ora generata; sorprendente la successiva andatura veloce e schietta che nel contesto ritmico si rileva in posizione quasi costante producendo effetto dark e ambient sensazionale. “Scurtchin” apre con un tappeto musicalmente d’impatto generato dal synth con addirittura l’inserimento del sicilianissimo “marranzanu” dall’effetto a dir poco sorprendente e brillante, su cui si innalza poco dopo l’esasperata esecuzione in modalità black metal poi rallentata da rumori di sottofondo; “N.A.F.H.” ultimo e più lungo brano il cui acronimo si riflette in” Not another frivolous Hymn” rappresenta un epico messaggio che la band vuole trasmettere; il brano è scisso in due parti dove da un lato, si riflette la drammaticità in un contesto musicalmente lento su cui si appoggiano numerosi effetti sonori depressivi generati dal synth; successivamente il brano si trasforma in una sorta di andatura in modalità doom al limite dell’esasperazione ma dall’effetto toccante che va di seguito in conclusione a spegnersi con la pioggia cadente lasciando un’atmosfera ai limite del surreale.
Il disco è un’opera dai tratti eccezionali ed è in grado di trasmettere le più varie emozioni che soggettivamente vanno ad intaccare la personalità di ciascuno. Vivamente consigliato agli amanti del black metal che amano anche contesti di natura folcloristica ambient.

Track by Track
  1. Matavitatau 85
  2. Versipellis 80
  3. O Clitumne ! 85
  4. Hirpi Sorani 85
  5. Scurtchin 85
  6. N.A.F.H. 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
86

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 17.11.2015. Articolo letto 2798 volte.

 

Articoli Correlati

News
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.