SeventH «The Herald» (2016)

Seventh «The Herald» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
07.02.2016

 

Visualizzazioni:
1917

 

Band:
SeventH
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Titolo:
The Herald

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Maximilian Goldberg: Vocals and samples;
- Marco Tumiatti :: Guitar;
- Fabio Saccardo :: Guitar;
- Luca Soliman :: Bass;
- Marco Nolli :: Drums;

 

Genere:
Post Metal / Experimental

 

Durata:
43' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I veneziani SeventH presentano questo concept album intitolato “The Herald”, una risultanza strumentale data dall’unificazione di sonorità post metal e sperimentali. Il quintetto si concentra su varie sonorità distorte dai tratti prevalentemente nitidi fino all’utilizzo di sonorità cupe date dall’elettronica che svolge un ruolo basilare all’interno del platter. In effetti il suono predetto ben si concilia ed armonizza anche con la storia narrata all’interno dei sette brani che raffigurano un viaggio dove l’uomo trova la purificazione nella ricerca del proprio io. E ciò in effetti prende risalto anche nella modalità in cui sono stati disposti in scaletta i brani del platter. Si apre con “The Aposthate” dove il tutto parte simmetricamente con un sound non troppo elaborato ma distorto cupo e aggressivo sovrapposto da un cantato acerbo e urlato; la ritmica sin da subito si alterna offrendo anche lo spazio a momenti maggiormente riflessivi dati da un sound sperimentale alternato con l’andatura introduttiva; “The Desert” apre con un riff sempre dalle sonorità sporche dove una drum impulsiva lo supporta per la durata dell’intero brano; il sound della chitarra nel corso dell’ascolto, offre profili creativi dai tratti melodici e sperimentali fino quasi a concludere il brano in maniera desolante; “The Tower” prospetta uno scenario immaginario desolante e grigio dove una voce clean, leggera, trascina l’ascoltatore all’interno del viaggio del protagonista; il brano di seguito muta e un sound della chitarra distorto e cupo spezza l’atmosfera per lasciare spazio ad una interpretazione cantata più disperata; il successivo “The Exile” apre con un riff moderato e più ritmato dei precedenti al punto da lasciare subito spunto ad una nuova partenza della batteria non troppo irruenta; nuova apertura dai tratti sperimentali e malinconici con “The Monarch”, dove emerge nuovamente tutta l’espressività della parte cantata che rende ancora più desolante il clima generato dalla musica, il brano muta nuovamente aspetto per forgiare un sound decisamente aggressivo, all’interno del quale la parte vocale si propone in modalità quasi hardcore; è poi la volta di “The Dawn”, brano con apertura ambient sperimentale, caratterizzato da un sound della chitarra effettato in modalità di rintocchi, disposti su tonalità diverse tra di loro; la musicalità prende a poco a poco corpo senza ritmica della batteria per dare spazio all’interpretazione vocale che si alterna di battuta in battuta tra scream e clean concludendo il brano nella sola scia musicale sperimentale. Con “The Throne” si assiste ad altra interpretazione musicalmente melodica ricca di distorti ma dall’andatura moderata che non esagera mai rendendo pieno rispetto all’incredibile musicalità dalla band. Il disco riesce ben a condurre l’ascoltatore con il suo particolare sound sperimentale, in tutti i contesti figurati dalla band senza mai generare delle smisuratezze che inevitabilmente avrebbero potuto confondere e rendere un buon lavoro come questo in un qualcosa di scontato e risentito.

Track by Track
  1. The Apostate 75
  2. The Desert 80
  3. The Tower 80
  4. The Exile 80
  5. The Monarch 80
  6. The Dawn 75
  7. The Throne 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 07.02.2016. Articolo letto 1917 volte.

 

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