Tenebrae In Perpetuum «La Genesi: 2001-2002» (2017)
Recensione
Per celebrare la passata ed ormai conclusa attività della black metal band trentina dei Tenebrae in Perpetuum, l’etichetta Ordo MCM distribuirà, a partire dal prossimo 27 gennaio, una raccolta intitolata “La genesi 2001-2002”, che racchiuderà alcuni tra i migliori brani realizzati da questa cult band nel corso degli anni e definitivamente scioltasi nel 2010. I brani, un tempo solamente disponibili tra Mc, Ep e 7’’, dopo essere stati accuratamente selezionati, saranno oggi pubblicati in versione cd e vinile. Degli otto, brani i cui contenuti fanno esplicito riferimento a tematiche di misticismo, occulto e morte, si presentano nella loro mezz’ora di esecuzione, con un sound non troppo nitido nei contenuti dovuto probabilmente alla non ottimale produzione dell’epoca; le andature, tutte decisamente tirate al massimo della potenza, offrono dei riff e delle ritmiche generate in puro stile black metal norvegese anni ’90, strutturato su ronzii di chitarra e scream al di là di ogni possibile tentativo umano. Dopo una partenza decisamente tirata, poi inebriata da una grezza ritmica acustica, decolla l’incredibile ronzio misto a scream di “The Black’s Flame Ages” un brano che si mantiene praticamente costante e al massimo della potenza dall’inizio alla fine; segue “Tenebrae In Perpetuum”, un brano decisamente più razionale rispetto al precedente strutturato su una base ritmica più moderata ma non ottimale sotto il profilo del sound che appare decisamente ovattato; segue “La morte è sopra me”, una altro grande classico di questa band sempre tirato a dovere ed all’interno del qual si assiste ad alcuni stacchi offerti da una chitarra in composizione solitaria su sottofondo urlato su base scream un po’ alla Varg Vickernes nelle sue migliori performance; i brani si susseguono l’uno con l’altro in maniera tagliente e oscura con attimi di particolare intensità come nel caso di “Oscure presenze” e del successivo “Condannato agli inferi” entrambi ben fatti e d’effetto che purtroppo non rende al massimo a causa di una non troppo ottimale produzione alle spalle; anche nei conclusivi “Tenebrae in perpetuum”, già riproposto ma in questa fase maggiorato nell’esecuzione, “La morte ha trionfato su Piubago” un brano tra i più belli della raccolta per la sua innata propensione al male e all’oscuro e il conclusivo “La fine della Vita” su base arpeggiata e distorta, questa volta ben nitida nell’esecuzione, supportata da uno scream incredibilmente toccante. Decisamente una bella idea questa di realizzare la raccolta in ricordo dei Tenebrae In Perpetuum, una delle nostre migliori band black metal; purtroppo però, sarebbe stato opportuno, pur conservando l’ottima musicalità della band, migliorare quanto meno la produzione assicurando al meglio l’effetto che ci si poteva attendere.
Track by Track
- The Black’s Flame Ages 55
- Tenebrae In Perpetuum 60
- La morte è sopra di Me 55
- Oscure Presenze 60
- Condannato agli Inferi 60
- Tenebrae In Perpetuum 65
- La morte ha trionfato su Piubago 70
- La fine della vita 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 50
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
66Recensione di Wolverine » pubblicata il 08.12.2016. Articolo letto 1526 volte.
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