Thunderproject «Thunderproject Vol.I» (2013)
Recensione
L’album solista di debutto di Riccardo Scaramelli esce sotto il nome Thunderproject e si prende una pausa dal nome Bluerose, e propone un’ora di musica con ben 12 canzoni più 2 bonus tracks riprese appunto dai Bluerose.
Curiosamente, l’album è tutto suonato dal nostro Scaramelli e bisogna dire che i risultati non sono male per quanto riguarda corde e soprattutto la voce, con acuti davvero pazzeschi, meno bene invece per quel che riguarda la batteria, la quale credo sia suonata per davvero, ma possiede un suono talmente artificiale da sembrare troppo plasticosa, e questo è un male perché per quanto non stiamo parlando della solita roba tipo guitar pro campionata, cozza con il substrato musicale, caratterizzato dall’essere un rock/metal con tratti di AOR dove lo Scaramelli dichiara la propria passione per gli anni 80 riproponendo una manciata di composizioni riconducibili a quel periodo. Per questo motivo si apprezzeranno molti brani di quest’album, come “Revolution”, tipica opener semplice ma d’effetto e potente con pochi mezzi, ma che trae anche in inganno visto che il resto dell’album è più rock, con “The thunder” che addirittura va a citare gli Europe, oppure più melodico, come in canzoni tipo “Again” e “Charge to change”.
Lo stile dell’album è parecchio genuino, quindi, tuttavia il Volume 1 non centra sempre l’obiettivo: ci sono alcune canzoni semplicemente non perfette, come “Bad in the city”, decisamente troppo corta ed evitabile, oppure “The land of the light” bella e possente finché il nostro musicista decide di mettere una pausa centrale nella canzone che francamente non mi spiego e che si poteva evitare, così come si poteva evitare “Into the light”, conclusione strumentale non fondamentale. Fortuna che il cd si riprende con le due bonus tracks, dopo aver espresso il suo potenziale anche in canzoni come “Destiny” e “Firewind”, aggraziata e corale.
Insomma: probabilmente “Thunderproject Vol.1” possiede del potenziale, ma ha alcuni difetti di gioventù: a parte infatti una certa staticità di batteria, sembra che a volte lo Scaramelli non rischia per niente rimanendo all’interno di certi dettami dentro la composizione, mentre altre volte tende a spaziare un po’ troppo, aggiungendo elementi ai brani francamente un po’ inopportuni. Non è un problema gravissimo, visto che comunque le capacità tecniche e i feeling delle canzoni sopperiscono a questo, ma per il momento questo è un album buono e consigliabile ai fans del metal e del rock anni 80, ma non eccellente, quindi per il Volume 2 vogliamo ancora di più. Coraggio!
Track by Track
- Revolution 75
- Again 70
- Change to change 70
- The thunder 75
- Back to paradise 70
- Destiny 70
- Bad in the city 55
- The last day 65
- Firewind 75
- Lost in deja-vu 70
- The land of the light 65
- Into the light 65
- Wasted (Bonus Track) 75
- Through the fire (Bonus Track) 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl » pubblicata il 04.07.2014. Articolo letto 1422 volte.
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