Toliman «Elevate» (2024)

Toliman «Elevate» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
06.09.2024

Band:
Toliman

Titolo:
Elevate

Nazione:
Italia

Formazione:
- Paola Urso :: Voce solista;
- Riccardo Roggero :: Chitarre, voce secondaria;
- Jack Irrequieto :: Chitarre;
- Luca Mellina :: Basso;
- Francesco Marchisotti :: Tastiere;
- Francesco Ottone :: Batteria;

Genere:
Progressive Metal

Durata:
52' 8"

Formato:
CD

Data di Uscita:
19.01.2024

Etichetta:
B District Music

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Bagana Rock Agency

Recensione

I presupposti per il debutto di questa female fronted band composta da sei unità e chiamata Toliman proveniente da Milano, ci sono tutti e si sentono; “Elevate”, è questo il nome del debutto che contiene le undici tracce del disco, rappresentano la prima ufficiale prova della band anticipata dall’uscita di un unico Ep nel 2019. Lo stile dei Toliman è un alternative prog metal, stile decisamente all’altezza del sestetto tenuto conto sia delle buone idee ivi apportate che dell’apparato ritmico dal notevole impatto sonoro. La novità rispetto all’Ep è rappresentata dall’inserimento del synth il cui apporto indubbiamente rilascia un sentito effetto di livello tanto che le undici tracce risultano multiformi e dinamiche mai scontate o ripetitive ma uniche ciascuna nella propria essenza. La band racconta di un percorso evolutivo di guarigione disposto tra emozioni, sentimenti e rabbia una sorta di riconoscimento della vita e del lungo viaggio che la rappresenta fatto di gioie, delusioni, vita e morte, elementi tutti questi ben rappresentanti anche nell’artcover del disco. Il clean femminile è scenico e ben rappresentativo tenuto conto che i testi sono stati integramente stilati dalla stessa, e quindi particolarmente sentiti anche in base ai propri trascorsi; a tal proposito ricordiamo brani come “ Sinestesia”, brano malinconico e triste ma ritmicamente affidato alla buona prova della ritmica mai troppo invadente o inappropriata; ma ancora “5AM”, un brano quasi più sperimentale diverso indubbiamente da “Crows & Cranes” il cui punto di livello è indubbiamente rappresentato dall’angelica prova vocale; non male neanche la cover dei Bjork “Hyper Ballad” ben interpretata tra i numerosi fattori stilistico compositivi propri della band; anche “Theseus” rappresenta una valigia di emozioni tutte da ascoltare. In conclusione, sotto un profilo compositivo, al di là degli intuitivi arrangiamenti spesso alternati dai passaggi strumentali, probabilmente da segnalare il ruolo predominante dello splendido clean femminile e della ritmica in sé che però, molto spesso, tendono un po’ a soffocare la vitalità delle chitarre; in ogni caso il debutto passa bene la prova.