Tonight We Stand «New World Disorder» (2020)
Recensione
Disco di debutto interessante per i metalcorers dal Veneto chiamati Tonight we stand, che con questo “New world disorder” ci propongono quasi 48 minuti di una musica sufficientemente varia e che sa spaziare dal canovaccio dei wannabes della musica core.
In particolare, i TWS usano innegabili influenze metalcore e melodeath nella loro musica, ma a questa vi aggiungono anche una serie di influenze più tipicamente heavy metal ravvisabili nella chitarra solista, fino ad arrivare perfino al symphonic metal per la pomposità di certe atmosfere, che invece di fungere da mero orpello aggiunto in post produzione costituisce invece parte portante della musica, come si sente in “Darkest times” soprattutto.
Ora, il punto positivo di “New world disorder” è dato dal fatto che questa band è capace di spaziare tra queste influenze e di cercare di suonare personale, con una variazione dei mood all’interno dei brani evidente e che rende i brani piacevoli e tutt’altro che scontati, per un ascolto sempre poliedrico e dinamico. Il lato negativo è dato dal fatto che i TWS suonano così poliedrici e con diverse influenze, che spesso queste influenze sono scollate o aggiunte un po’ in maniera frettolosa, cosa che avviene in “End of the road”, che unisce symphonic e melodeath in maniera abbastanza inefficiente e con il brano che viene troncato quando non è completo, e questo avviene anche in “Fire walks with me”. Altre volte è proprio lo stacco tra un genere musicale e l’altro a far suonare i TWS un po’ strani, dando più confusione che altro, con un brano che va a suonare nettamente diverso dall’altro.
Detto questo, resta il fatto che i difetti suddetti minano un po’ ma non eclissano completamente le buone qualità dell’album, che ha nei suoi episodi migliori una titletrack ben fatta, una buona “Darkest times” e “Martyrs”, che va perfino a suonare corale, a volte. Per ora dunque i Tonight we stand se la cavano e ci donano un album che può senz’altro interessare agli amanti del metalcore meno canonico e con un po’ più di metal, ma per il futuro fateci una cortesia: amalgamate di più le influenze, per favore.
Track by Track
- Damnation - Intro S.V.
- Phobia 70
- Darkest times 75
- End of the road 60
- Gates of hell 70
- Hollowgrams 70
- New world disorder 75
- Sick rose 65
- The shattered god 70
- Fire walks with me 60
- Martyrs 75
- IWRYWFA 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
69Recensione di Snarl » pubblicata il 22.10.2020. Articolo letto 1216 volte.
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