Universe In My Yard «Holographic Sight» (2020)

Universe In My Yard «Holographic Sight» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.02.2021

 

Visualizzazioni:
1117

 

Band:
Universe In My Yard
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Titolo:
Holographic Sight

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nicolo' Alfei :: vocals, lyrics, writing
Mattia Toschi :: guitar, writing
Raffaele Sansone :: guitar, writing
Tommaso Profumo :: bass, writing, backing vocals

 

Genere:
Prog Core

 

Durata:
34' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.07.2020

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Luci e ombre in questo disco di debutto sulla lunga distanza degli Universe in my yard da Bologna, chiamato “Holographic sight”, e che consiste in circa 34 minuti e mezzo di un deathcore con influenze djent anche non male, ma comunque molto acerbo.
È infatti praticamente endemica per tutto l’album una costante mancanza di sound definito nei limiti e nelle influenze, e così ascoltiamo una band che va a diverse velocità e diversi risultati, che propone un sound più death metal/deathcore nell’opener “Isolating veil”, non riuscendoci più di tanto sia per via di un growl abbastanza fuori contesto, sia per l’uso di riffs troppo semplici, ma migliora quando gioca a spezzettare i ritmi come in “Meaningless gaze”, mentre in “Storm of souls” la band va meglio proprio quando cerca di fare death. Occorre aspettare gli altri due episodi migliori dell’album, ovvero “Learn to love the leash”, più originale e con le influenze più riordinate, e “Kempeitai”, con influenze Djent e dritta al punto, per poter davvero apprezzare quest’album, ma si tratta di episodi che sono alternati ad altri negativi, come le parti jazzy sconnesse della sesta e ottava canzone, che interrompono brutalmente delle parti più “core”, come “Twelve years delay” che mi suona invero troppo lunga e sconclusionata, con le parti che funzionano di per sé, ma non nel complesso.
Insomma: come detto all’inizio della recensione, “Holographic sight” è un costante luci e ombre ed è acerbo. È il frutto di una band vivace e che vuole fare e che senz’altro centra il bersaglio in qualche brano, ma che dall’altro canto ha anche dei margini di sviluppo da colmare, necessario per fare un disco bomba in futuro.

Track by Track
  1. World wide addiction - Intro S.V.
  2. Isolating veil 65
  3. Storm of souls 55
  4. Meaningless gaze 65
  5. Learn to love the leash 70
  6. Twelve years delay 55
  7. Kempeitai 70
  8. Imagine your life as a palindrome 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 03.02.2021. Articolo letto 1117 volte.

 

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