Violentor «Violentor» (2012)

Violentor «Violentor» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2316

 

Band:
Violentor
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Titolo:
Violentor

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ale :: Vocals, Guitars
Rot ‘n’ Ricca :: Bass, Backing Vocals
Rashade :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
29' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Difficile non sentirsi letteralmente trasportati indietro di trent’anni mentre si ascolta l’omonimo debut-album dei toscani Violentor. Vengono in mente i tempi in cui il Rock ‘n’ Roll dei Motorhead aveva un’aria molto più originale di oggi, il Thrash Metal iniziava a gettare le basi per ciò che sarebbe diventato in futuro e l’aria becera e sporca dei Venom iniziava a farsi strada tra la scena ottenendo il successo meritato.
Con questi presupposti, l’ascolto di “Violentor” possiede già un suo punto di avvio sonoro che accompagna piacevolmente in questa mezzoretta scarsa di suono marcio, dalla tirata veloce mai eccessiva e dai riff che, saranno anche già sentiti mille volte, ma che vengono qui riprodotti fedelmente avvalendosi di una produzione ottimale che valorizza l’intera proposta dei nostri.
Un trio che suona con potenza è difficile che passi inosservato e di fatti i Violentor possedono anche il carisma necessario per poter far fronte ad una così difficile missione. Certamente non è possibile raggiungere l’apice dell’originalità ma non credo che alla band importi più di tanto. Suona proto-Thrash, guarda anche al vecchio Punk e strizza l’occhio al Rock e al Thrash ‘n’ Roll tipicamente vecchia scuola e fa tutto ciò in modo opportuno senza mai eccedere né fare risultare un sound costruito a tavolino o quantomeno spocchioso, niente di tutto questo.
“Violentor” è un disco onesto all’ennesima potenza che moltissime persone (me compreso) riusciranno ad apprezzare; è vero, bisogna prenderlo per quello che è, semplice e diretto, esplicito ma non presuntuoso, poco o per nulla tecnico ma adatto a generare un bel concerto se presentato in sede live, insomma, il debut album della band italiana è davvero una buona prova e un ottimo tributo, il resto delle inutili congetture lo lascio ai finti “premi Pulitzer” del giornalismo musicale.

Track by Track
  1. Too Loud 70
  2. Awakened In Death 70
  3. My Stomach Strong And Fit 70
  4. Genocide 65
  5. We Hate All 75
  6. Sycophant 70
  7. Dismiss The Evil 75
  8. F.Y.I. 70
  9. Go To Hell 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

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