Whimsical «Emissary» (2022)
Recensione
L’Ep proposto da Whimsical racchiude in sostanza un progressive di matrice moderna all’interno del quale si miscelano con un risultato di tutto rispetto, rock, metal, elettronica, pop e folk; insomma un insieme che riesce ad offrire alla propria platea un qualcosa di singolare e, se vogliamo, anche di innovativo. “Emissary” è questo il nome che racchiude le sei tracce proposte da questa band, offre quindi diversi significati a cominciare dallo stesso titolo che indica in sostanza un fiume che parte da un lago diventando un tutt’uno oltre, nel caso di specie, un vero e proprio messaggero. Quanto ai contenuti, oltre ad un ottimo clean tutto al femminile, le ritmiche assumono connotati estremamente dinamici, forti di imponenti riff in cui convogliano synth e basso dando via ad una qualcosa di pulsante e vivo! A cominciare dall’ottima produzione del disco, la band si lascia facilmente conquistare sia per la buona intuizione dei suoni dal tatto contemporaneo, oscuro e moderno senza mai andare alla ricerca del passato ormai non più appartenente a giovani band come questa; in ogni caso, non è difficile, stante l’assetto moderno proposto di captare qualche frammento di Dream Theater miscelato ad un pop senza troppi coinvolgimenti. L’apertura dell’Ep è affidata a “Flamboyant” dove un moderno progressive prende corpo inebriando la propria potenza tra riff compatti e synth, forti anche della buona prova dei clean femminili che rendono facilmente assimilabili anche l’espressività dei ritornelli; è poi la volta di “The Time Trickster 2”, brano dal sapore nostalgico ma che fa il punto per i coinvolgenti lead oltre che per il sorprendente lavoro dietro le pelli; “The Green Sea in July” ricorda un po’ qualcosa che accomuna Myrkur con la musica scandinava in generale conquistando ancora una volta le orecchie dei più diffidenti; è poi la volta di “When We Dare” un brano che forse meritava maggiore naturalezza e meno effetto soprattutto per la parte clean; “Kappasparkle” è un decoroso brano strumentale di matrice epica forte della pienezza delle lodi per il synth; a chiudere il lavoro “Green”, brano ispirato per la maggiore alla natura che ancora una volta ci riporta alla mente piacevolmente i Dream Theater. Un lavoro da cui emerge il lato forse più emotivo dalla band e che troverà sicuri assensi tra gli amanti del progressive compatto e moderno; prova superata a pieni voti.
Track by Track
- Flamboyant 75
- The Time Trickster 2 80
- The Green Sea in July 75
- When We Dare 80
- Kappasparkle S.V.
- Green 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine » pubblicata il 22.09.2023. Articolo letto 849 volte.
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