White Skull «Metal Never Rusts» (2022)

White Skull «Metal Never Rusts» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Sabba Maledetto »

 

Recensione Pubblicata il:
07.11.2022

 

Visualizzazioni:
812

 

Band:
White Skull
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Titolo:
Metal Never Rusts

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Federica "Sister" De Boni, voce
Tony "Mad" Fontò, chitarra ritmica
Valentino Francavilla, chitarra solista
Jo Raddi, basso
Alex Mantiero, batteria
Alexandros Muscio, tastiere

 

Genere:
Power Metal

 

Durata:
47' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.10.2022

 

Etichetta:
Rock Of Angels Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Cerberus Booking
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Recensione

Ritornano nuovamente attivi nella scena metal italiana i White Skull, gruppo consacratosi sui palchi verso l’inizio degli anni ’90 e che ha velocemente scalato le cime della musica metallica fin dall’uscita del primo demo-tape nel 1991 ed oggi divenuta una delle band più apprezzate in Italia e a livello globale fra i ceti dell’ambiente musicale in cui bazzichiamo.
Il nuovo disco Metal Never Rusts racchiude in sé il mix di power metal teutonico ed heavy metal classico suonato negli anni ’80 con l’arricchimento di numerosi arrangiamenti orchestrali che hanno da sempre caratterizzato la musica dei White Skull e reso inconfondibile il loro sound nel corso degli anni della loro carriera.
Iniziamo subito a sentire un’impeccabile chitarra nella prima traccia Hammer On Thin Ice che apre le danze con riff rubati a storici gruppi heavy metal come i Running Wild ed i Grave Digger, ogni tanto interrotti dagli assoli della chitarra del recente acquisto Valentino Francavilla, tramite melodie tratte dal progressive che portano la mente dell’ascoltatore ad intraprendere una meravigliosa odissea nel contesto epico evocato dal Teschio Bianco.
La batteria sprigiona un sound dominato da una grancassa con uno stile che è decisamente familiare fra i ranghi del power metal tedesco tenendo il tempo con una precisione microscopica ed una maestria talmente sublime da lasciare palesemente di stucco l’interlocutore che finisce per scuotere avanti ed indietro la testa ad ogni colpo di bacchetta di Alex Mantiero.
La voce di Federica De Boni emerge in maniera aggressiva e prepotente seppur più controllata e con un timbro meno forte rispetto al precedente Will Of The Strong; anche se tuttavia, non possiamo sentire di certo la mancanza della rudezza in perfetta salsa heavy metal classico che distingue lo stile della “Sister”, soprattutto se ci soffermiamo sulle tracce Skull In The Closet e Metal Never Rusts: due perfetti esempi dello stile di canto della De Boni che si conferma nuovamente come una delle più inarrivabili voci femminili in campo heavy metal.
Chiudiamo questa recensione soffermandoci sulle tastiere:introdotte dal 2009 nel disco Forever Fight, sono responsabili delle sonorità orchestrali prodotte dalle complesse melodie ideate dalla mente geniale di Alexandros Muscio che conferiscono al disco un’influenza vicina alla musica classica senza tuttavia snaturare troppo il sound caratteristico del gruppo vicentino.
Tirando le somme, concluderei il mio giudizio dicendo che quest’ultimo lavoro dei White Skull è nettamente inferiore al precedente disco Will Of The Strong ma, nonostante ciò, può essere ugualmente considerato un disco davvero ben riuscito, dove è stata mantenuta viva l’anima dell’heavy metal maideniano da un lato seppur rinnovato con sprizzi derivanti dal power metal contemporaneo dall’altro: un lavoro composto per i metallari più veterani che rivivono le nostalgie della loro adolescenza fra gli spartiti musicali di questo album, ma anche un disco per i più giovani che vengono travolti dallo straordinario virtuosismo innovativo moderno che impregna le note delle tracce in esso presenti.
Il Teschio Bianco è riuscito nel suo intento: con questo nuovo capolavoro ha dimostrato palesemente che nonostante gli anni in cui gruppi come gli Iron Maiden e gli AC/DC cavalcavano l’onda del successo siano alle spalle; il metallo è ancora caldo, che resiste, che ancora c’è spazio per il genere musicale da noi ascoltato in ogni momento delle nostre giornate… Insomma, i White Skull sono riusciti a confermare che malgrado le intemperie e le avversità a cui può andare incontro, ancora oggi il “metal non può arrugginire… mai”!

Track by Track
  1. Hammer On Thin Ice 90
  2. Metal Never Rusts 80
  3. Skull In The Closet 80
  4. Black Ship 70
  5. Heavily Mental 80
  6. Scary Quiet 75
  7. Ad Maiora Semper 85
  8. Jingle Hell 75
  9. Pay To Play 75
  10. Weathering The Storm 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Sabba Maledetto » pubblicata il 07.11.2022. Articolo letto 812 volte.

 

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