Dave Shadow «The Perfect Soundtrack For The End Of The World» (2022)

Dave Shadow «The Perfect Soundtrack For The End Of The World» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
31.08.2022

 

Visualizzazioni:
709

 

Band:
Dave Shadow
[MetalWave] Invia una email a Dave Shadow [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Dave Shadow [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Dave Shadow [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Dave Shadow [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Dave Shadow

 

Titolo:
The Perfect Soundtrack For The End Of The World

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Dave Shadow

 

Genere:
Rock Metal

 

Durata:
1h 11' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.02.2022

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dave Shadow è un artista a trecentosessanta gradi che si muove nel mondo della musica da parecchio tempo. Ciò gli ha permesso non solo di accumulare parecchia esperienza nel settore, ma anche di affinare i suoi gusti per la ricerca di un proprio stile di composizione.
Non a caso dal 2016 fa tutto da solo e questo nuovo disco è il secondo a cui dedica tutto se stesso, parlando anche di tematiche coerenti con la situazione globale attuale, mai da banalizzare, anzi.
L’opera è corposa quindi ci mettiamo subito ad ascoltare senza ulteriore indugio.

La breve intro The Reckoning ci fa entrare in un contesto oscuro che ben si sposa con Apocalypse, brano progressive con una buona melodia sul chorus ed interpretato in maniera accattivante.
Discorso analogo per la ritmata Enemy, orecchiabile a tal punto da rimanere in testa dal primo ascolto; Artemisia ha qualche tono più oscuro e tendente quasi al gothic.
Sick like hell ha un mood più ribelle da rocker; in The preachers si percepisce una maggiore disperazione o desolazione rispetto alle altre songs, ha un qualcosa di introspettivo che cattura l’attenzione.
Tempesta si rivela più “cattiva” e dal tono dark contaminata da elementi prog; Virus ha un sapore industrial sicuramente interessante sebbene, personalmente, non abbia apprezzato l’effetto auto tune presente nel ritornello, anzi lo trovo alquanto superfluo e credo che il risultato sarebbe stato migliore senza.
The bed of loneliness rappresenta appieno una ballad con la presenza della triade voce, piano e chitarra che rende il tutto piuttosto intimo; con Sewer ratt torniamo a suoni più industrial con delle sfumature oscure che vengono amplificate in Dark love, brano che risulta maggiormente catchy, quasi in stile HIM.
Cara terra natia (an ode to Greta Thunberg) è una sorta di brano che non necessita troppe presentazioni, è chiaro il suo senso e dovrebbe essere ricordato un pò a tutti noi, ogni giorno, quindi ottima idea inserire un pezzo del genere, coerente ed incisivo a mio avviso.
Arriviamo a Orfeo, quasi recitata, mi ha fatto pensare a Renato Zero con la sua interpretazione veramente significativa; Lucifer si muove nuovamente all’interno di un ambiente dark, un pò soffusa e più pacata di quanto ci si aspetti a dispetto del titolo, ha un sentore old school, al contrario di Limbo, la quale si presenta più grintosa e quasi hard rock.
Eccoci alla fine con I’ll be your slave, song abbastanza semplice, forse quella che mi ha colpita meno in tutto questo lungo ascolto.

Dave Shadow ci ha proposto un disco impegnativo e molto ambizioso: a partire dalla tematica dalla quale si snoda il tutto, sino al fatto che lui sia il fautore di qualsiasi nota (e parola) scritta.
L’aspetto positivo di questo artista è la capacità, partendo da un rock progressive, di scrivere, suonare e interpretare canzoni che sembrerebbero, di primo acchito, sconnesse quasi le une dalle altre, ad esempio Dark Love e Orfeo.
Questo aspetto potrebbe confondere ma anche far provare una certa curiosità per Dave stesso, per la sua creatività che riesce magicamente a uscire dall’ordinario e ci propone qualcosa di solo apparentemente scontato, nascosto da una copertina tanto bella e affascinante quanto spaventosa.
L’impegno che questo artista ha messo nel suo progetto è indiscutibile, come pure la sua capacità di trasmettere un messaggio forte, che spero continuerà a fare.
Proprio per questo vi posso consigliare The perfect soundtrack for the end of the world, sperando non svolga mai tale ingrato compito, soprattutto se siete persone curiose e poco inclini ad ascoltare un solo genere.

Track by Track
  1. The reckoning (intro) S.V.
  2. Apocalypse 75
  3. Enemy 75
  4. Artemisia 75
  5. Sick like hell 75
  6. The preachers 75
  7. Tempesta 75
  8. Virus 75
  9. This bed of loneliness 75
  10. Sewer ratt 75
  11. Dark love 75
  12. Cara terra natia (an ode to Greta Thunberg) 75
  13. Orfeo (bonus track) 70
  14. Lucifer (bonus track) 75
  15. Limbo (bonus track) 75
  16. I'll be your slave (bonus track) 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

Recensione di reira » pubblicata il 31.08.2022. Articolo letto 709 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.