Falloppio «Falloppio Srl» (2021)

Falloppio «Falloppio Srl» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
27.11.2022

Band:
Falloppio

Titolo:
Falloppio Srl

Nazione:
Italia

Formazione:
Falloppio :: Vox
Paolo Tobacconist :: Guitars
Frigo Pieno :: Bass
Kosta :: Drums

Genere:
Heavy Metal

Durata:
16' 51"

Formato:
EP

Data di Uscita:
25.12.2021

Etichetta:
Rockshots Music

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

E come dimenticarlo, quel gruppo chiamato Trombe di Falloppio, ovvero un gruppo metal demenziale che recensii tempo fa qui, e che propose un album in realtà anche non male, ma che sono stato (purtroppo, lo ammetto) costretto a bocciare perché alla fine era troppo una trashata e anche per via del fatto che alla fine la musica con tematiche demenziali ha visto la sua audience sparire o quasi, col risultato che il disco, pur non essendo di molte pretese, comunque aveva ben poco pubblico.
Ora, più o meno gli stessi ragazzi ritornano con questo nuovo Ep chiamato “Falloppio srl”, e non so a dire il vero se sia un side project o un cambio di nome della band, ma sta di fatto che l’Ep, seppur di poco meno di 17 minuti, comunque si fa apprezzare, e questo per un semplice motivo: le tematiche demenziali qui sono molto meno trash e molto meglio inserite nel contesto. L’esempio è dato dai primi due brani, dove il “vai ragazzo vai” del primo brano su musica hard n heavy si accomuna non a chissà che lezione di vita, ma al fatto che sennò il cibo si fredda, mentre la seconda canzone è un brano thrash che ci spiega come fare stage diving senza farcisi male. Da qui in poi, però, i Falloppio cadono un po’ nell’errore del vecchio disco, e se apprezziamo una “Fogna” per via di una robusta musica stoner doom alla black sabbath nonostante il tempo un po’ squallido, l’ultima canzone è una cover di “Fuel” dei Metallica ma con testo eloquente ed ovviamente cambiato, per un risultato sinceramente troppo squallido e alla fine noiosetto.
Insomma: i Falloppio non si appoggiano tanto ai loro numi tutelari musicalmente, e almeno le loro storielle adesso sono divertenti, ma c’è sempre quella voglia di trash che rende il prodotto piacevole la prima volta che lo senti, ma anche troppo volgare e trascurabile la seconda. Resta il fatto che la musica è migliore e più personale, e le prime due canzoni hanno la battuta ben contestualizzata e perciò divertente, ed è per questo che promuoviamo questi ragazzi, a cui però consiglio di tagliare corto con le trashate e raccontarci storie divertenti e ilari ben inserite nel contesto musicale, così come facevano i loro numi tutelari.