Krell «Deserts» (2022)

Krell «Deserts» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
03.12.2022

Band:
Krell

Titolo:
Deserts

Nazione:
Italia

Formazione:
- Luca Bonzagni :: Vocals;
- Paolo Caridi :: Drums;
- Francesco Di Nicola :: Guitar, Bass;

Genere:
Hard & Heavy

Durata:
39' 14"

Formato:
CD

Data di Uscita:
25.11.2022

Etichetta:
Sneakout Records

Burning Minds Music Group

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Atomic Stuff

Recensione

Forti di una line up che ha militato in band di interesse anche internazionale, il progetto Krell forgia le dieci tracce di “Deserts”, un disco di hard’n’heavy di pregio, rifinito in ogni suo elemento e il cui tocco offre non poche emozioni. La prima di queste ricade sul clean alto, caldo, diretto e dannatamente coinvolgente grazie ad un’ estro che si inebria tra le note heavy rese in assetto classico e tipico per il genere, forte di robuste ritmiche e lead solo di notevole pregio. Le tracce hanno una resa estremamente melodica, classica e i quaranta minuti di “Deserts” ne danno la più piena conferma attraverso un’intima e trascinante emozione che ti lascia trasportare dal primo sino all’ultimo brano. Il trio, forte anche dell’ottima produzione che investe il nuovo lavoro, genera contesti vari capaci di spaziare da momenti più classici, quasi dal sapore più ’80, sino a giungere anche a qualche puntata dalle tendenze più bluesy dal carattere più moderno; in sostanza, non ci si stanza mai di ascoltare questo disco. Quindi se “Desert” e “Crushing” si dimostrano dai tratti più diversificati e anche ipnotici, la splendida “In The Cold” mette ci trascina nelle sue note e nella sua melodia che ben presto ha a che fare con la compattezza dei riff di “Pride”, un brano intenso e coinvolgente tra espressività del clean e l’ottimo, quanto magistrale lavoro della chitarra. Classico heavy per “Secret And Lies” enorme il riff che la caratterizza e la ritmica che si propaga per la sua intera durata; non male neanche “Why I’M Here” dal sapore più articolato e sempre pronta a sorprendere l’ascoltatore; dinamica a non finire la conclusiva “The Mantis”, brano divertentissimo e ricco di straordinario estro. Il trio bolognese ci omaggia di una prova ben riuscita sapendo ben proporzionare la qualità con le note che più si ama ascoltare.