Cyrax «Novo Deus» (2023)

Cyrax «Novo Deus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Sabba Maledetto »

 

Recensione Pubblicata il:
29.01.2024

 

Visualizzazioni:
520

 

Band:
Cyrax
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Titolo:
Novo Deus

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marco Cantoni, voce
Gianluca Fraschini, chitarra
Lorenzo Beltrami, batteria
Jacopo Bonora, voce e tastiere

 

Genere:
Prog Metal

 

Durata:
54' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
31.12.2023

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Chiunque mi conosca, sa benissimo che sono un appassionato e perciò aperto all'ascolto di ogni genere di metal, seppur con contaminazioni che convincerebbero pochi altri militanti in questa subcultura musicale (anche se c'è da dire che se le contaminazioni rendono la musica decisamente "inascoltabile" e fin troppo "poco tradizionalista" il più delle volte sono il primo a storcere il naso). Chiunque mi conosca, sa che ascolto ogni tipo di album che mi viene proposto e cerco di analizzare con attenzione ogni nota, ogni suono, ogni scala ed ogni cadenza per evitare di perdere anche il più piccolo rumorino che potrebbe rivelarsi essenziale nel dare un motivo affinché si possa far passare col miglior risultato possibile il disco che ho ascoltato.
Eppure, il nuovo lavoro dei milanesi Cyrax, non è riuscito a convincermi come avrei sperato! Per carità, hanno il loro talento, sono possessori di un'abilità innata nel dare vita ad una musica del tutto particolare e diversa da tutte le altre ascoltate finora; ma non so per quale motivo, vuoi che sia ritmi troppo diversi da canzone a canzone, vuoi che sia per i vari rumorismi di ogni genere inseriti nella loro musica, questo disco non mi ha saputo coinvolgere allo stesso modo con cui lo hanno fatto gli altri album che ho ascoltato nel corso della mia carriera da recensore.
Novo Deus è il nome di quest'ultima fatica dei Cyrax, un disco senza dubbio di ottime qualità, un disco caratteristico per le sue sonorità d'influenza tribale, orientale, mediorientale, folkloristica e di qualsivoglia gruppo etnico presente sul pianeta Terra che si mescolano alternativamente ai forti suoni dell'heavy metal che tuttavia non sono riuscito ad afferrare il nesso nel suonare così tanta roba in un disco solo.
Sulla chitarra esprimo un parere obiettivamente positivo; riff frizzanti e vivaci si scambiano nel corso delle tracce con assoli allegri e variegati a seconda del gruppo etnico omaggiato sostenuti da una batteria che tiene il tempo a seconda del ritmo richiesto in un vortice di suoni che passano dal rock, al metal fino anche a toccare parti rubate al jazz ed al blues.
I suoni delle tastiere sono responsabili maggiormente delle atmosfere orchestrali e delle moltitudini tendenze stilistiche multiculturali descritte sopra che, ripeto, sono una trovata davvero niente male, anche se avrei gradito che avessero seguito un certo ordine, magari un album dominato interamente da una sola corrente, invece qui ve ne si trovano molte diverse anche nella stessa canzone che la rendono difficile trasmettere la sostanza in generale.
Affiancato agli strumenti c'è ovviamente il cantato che in accordo con l'andamento del disco si mette anch'esso in mostra con molti stili diversi che vengono esibiti con ottime "performance", ma quel miscuglio di voci femminili, clean e talvolta anche parti vocali gutturali che si susseguono gli uni sugli altri in maniera improvvisa fanno sì che le canzoni siano alquanto ardue da seguire attentamente, quasi come se la stessa canzone avesse stili, ritmiche e tempi diversi.
Forse avrei dovuto ascoltarlo con più attenzione, forse non ho la sensibilità giusta da poter cogliere il corretto messaggio che quest'album vuole comunicare ai suoi interlocutori, ma non sono riuscito ad apprezzarlo come avrei voluto io. Sono rimasto colpito dagli stili musicali molto diversi fra loro d'influenza pluri-nazionale mescolati insieme anche abilmente, ma il disordine con cui i Cyrax alternano queste sonorità non lo trovo molto azzeccato.
Concludo la mia recensione complimentandomi con i Cyrax per la grande fantasia posseduta da ognuno di questi musicisti, ma ritengo che debbano saperla " canalizzare" meglio in modo che in futuro possano riuscire a creare un sound molto più ordinato e meno "sconnesso": se poi ovviamente ritenete che possa aver dato un giudizio da ascoltare superficiale, l'unica cosa che posso dirvi è di ascoltare Novo Deus e trarre anche voi le vostre conclusioni personali.

Track by Track
  1. Hewa Kunikosa 75
  2. Nesnesiteln Lehkost Byti 65
  3. Bhagavad Gita 60
  4. Yueliang 60
  5. Tatsuta Gawa 65
  6. Novo Deus 70
  7. No Dormireis 70
  8. Cuervos Nocturnos 65
  9. Hamahólo' Ogo 55
  10. Twelve Valiant Saints 70
  11. Pictures Pt. II 55
  12. Sermoni For The Wastelands 70
  13. L'Avare 55
  14. An Die Musik 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Sabba Maledetto » pubblicata il 29.01.2024. Articolo letto 520 volte.

 

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