The Tomb «The Valley of Despair» (2024)
Recensione
I progetto The Tomb nasce dall’iniziativa di un duo capitolino affascinato dal death metal degli anni ’90 che tanto ci ha dato nella nostra crescita culturale del genere; in effetti l’ispirazione di questo “The Valley Of Despair” nasce principalmente da Massacre, Cannibal Corpse, Vomitory e molto altro ancora tenuto conto da un lato del sound grezzo utilizzato ma soprattutto dai mid tempo che caratterizzano in gran parte i motivi dell’epoca. L’unica pecca, speriamo solamente temporanea, tenuto conto che trattasi di un debutto, è l’assenza di un musicista in carne ed ossa che possa arruolarsi per le performance dietro le pelli al momento affidate all’elettronica; l’ottimo growl riesce perfettamente a coordinarsi nel contesto ritmico e ben tiene facendo quel tipo di presa che ci si aspetta; stessa cosa anche per il basso, forte di una inarrestabile potenza ritmica distruttiva; quanto al sound, è eccellente mentre un po’ a desiderare paiono i lead solo di tanto in tanto atonali e poco conformi. Tutto sommato la mattanza sonora tiene pugno per mezz’ora scarsa di ascolto tra mid tempo, compattezza e qualche accelerata al punto da farsi apprezzare al pari della splendida artcover del disco, tipicamente dell’epoca migliore per il death metal. L’ascolto quindi rileva brani di pregio tra cui l’opener “The Gates Of Suffering”, un brano compatto e diretto che detta subito le regole del gioco traghettandoci direttamente all’inizio della storia; splendida “The Rise Of The Ancestral Forces” e la successiva “Buried Alive”, due brani sinergici e ciascuno da ricordare per le particolari qualità tra un buona ritmica e annesso lead il primo, mentre il secondo, per l’inedito groove; anche “Delirium” si mette in evidenza per la buona e compatta ritmica, mai banale o scontata che ci conduce poi alla conclusiva “The Valley Of Despair”, dall’apertura in modalità outro infernale ma ancora una volta essenziale per richiamare alla memoria l’epoca più bella ed emozionante per questo genere. Un buona riuscita con qualche cosa da migliorare ma complessivamente questo made in Italy dei The Tomb tiene bene banco.
Track by Track
- The gates of suffering 80
- Horror painted in your eyes 75
- In the twilight 75
- Entranced by the smell of death 75
- The rise of the ancestral forces 80
- Buried alive 80
- The house of thousand screams 75
- Delirium 75
- The valley of despair 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine » pubblicata il 19.05.2024. Articolo letto 465 volte.
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